Continua il lavoro della Regione Liguria per ridurre le liste d’attesa e migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie. I dati aggiornati mostrano una tendenza chiara: sempre più cittadini riescono a ottenere visite ed esami nei tempi previsti, grazie a un sistema che sta diventando più efficiente e puntuale.
I dati aggiornati indicano una tendenza positiva: la percentuale di persone che non riescono ad accedere alle prestazioni nei tempi previsti è in costante calo, passando dal 33% di novembre 2024 al 15% attuale. Ancora più marcato il miglioramento nelle prestazioni urgenti, quelle con priorità B: il numero di cittadini che non riuscivano a ottenere un appuntamento nei tempi previsti (range tra 40% e 63% a novembre) è sceso al 14,58%. Le prestazioni D, da effettuare entro 30-60 giorni, sono passate da un ritardo compreso tra il 35% e il 40% al 17,61%. Anche per le prestazioni programmabili (P) la percentuale è calata dal 28,29% al 15%.
«Il riscontro che arriva dal monitoraggio delle liste d’attesa − spiega il presidente Marco Bucci − è positivo e soprattutto incoraggiante a proseguire su questa strada. Si tratta di un impegno chiaro che avevamo assunto di fronte ai cittadini e non consideriamo certo questi dati come un obiettivo raggiunto, ma come un traguardo intermedio importante che certifica come le strategie messe in campo possano portare a risultati positivi. Ringrazio chi sta lavorando in questo senso nella consapevolezza di dover fare sempre meglio».
Un altro indicatore in netto miglioramento, sostiene la Regione Liguria, è la riduzione delle domande di riesame per inappropriatezza descrittiva, segno che il sistema di prescrizione si sta rendendo più preciso ed efficace, anche grazie alla collaborazione dei professionisti.
Il percorso di tutela, poi, ha già gestito, dal 14 aprile al 30 giugno, 2562 appuntamenti mentre altri 242 sono in corso di gestione: di 2320, gli appuntamenti confermati sono stati 2058 mentre quelli non accettati sono stati 262.
«In Liguria stiamo assistendo a un cambiamento tangibile nella gestione delle liste d’attesa – dichiara l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò – il miglioramento dei dati è il risultato di una strategia strutturata, ma anche del grande lavoro svolto quotidianamente dai medici, dagli operatori sanitari e da tutto il personale coinvolto nel sistema. Voglio ringraziare in particolare i medici di medicina generale e gli specialisti per l’impegno e l’attenzione nell’appropriatezza prescrittiva, che ha contribuito a rendere più efficiente tutto il percorso di accesso alle cure».
L’assessore ha inoltre ricordato che l’attività di potenziamento proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di consolidare i risultati ottenuti: «Un incremento dell’offerta di prestazioni, ampliamento degli orari, un monitoraggio costante dei tempi di attesa e l’attivazione di un percorso di tutela per i cittadini che non riescono ad accedere alle prestazioni nei tempi previsti dalla priorità assegnata resteranno le direttrici principali dell’intervento regionale che sta portando i risultati sperati».
L’opposizione critica
I consiglieri regionali Pd Enrico Ioculano, vice presidente Commissione Sanità, e Simone D’Angelo in risposta a Bucci e Nicolò dicono: «Questi annunci roboanti di risultati nei fatti inesistenti è un film che abbiamo già visto e che non illude più i cittadini. A parte il fatto che siamo di gran lunga lontani dal tanto sbandierato azzeramento, che è stato il cavallo di battaglia di Bucci in campagna elettorale, la parziale riduzione delle liste d’attesa, ottenuta dopo aver dato ulteriori risorse a strutture private per accelerare le visite, è solo un falso traguardo. Si tratta infatti di un effetto momentaneo, giusto il tempo dell’aumento delle prestazioni rispetto ai fondi erogati, ma è un risultato dal respiro corto. Questo è confermato anche da una letteratura nazionale consolidata, che afferma che l’elemento su cui lavorare per ridurre davvero le liste d’attesa è l’appropriatezza prescrittiva. Ma su questo in Liguria si naviga a vista e non per responsabilità dei medici che svolgono appieno e nel modo migliore il loro lavoro di cura, ma perché mancano delle linee guida generali. Nell’ultima commissione Sanità, dedicata proprio a questo tema, è emerso che, a fronte di elevate percentuali di prescrizioni inappropriate, ogni azienda sanitaria si muove in autonomia senza condividere le informazioni e le best practice con le altre Asl. Così, alla fine, non si riesce a calcolare quale possa essere la modalità e il sistema migliore per raggiungere l’obiettivo. È evidente che il presidente Bucci e l’assessore Nicolò, oggi gongolino su risultati falsati, perché legati solo all’aumento dei fondi ai privati che erogano le prestazioni e destinati a finire, mentre manca un lavoro strutturale e duraturo che possa davvero migliorare la situazione. Che le liste d’attesa si siano ridotte, se ne è accorta solo la giunta, i cittadini vedono ancora solo visite a data da destinarsi».