La procura europea, istituzione indipendente dell’Unione Europea che indaga, persegue e porta in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Ue, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla Diga foranea di Genova. I magistrati dell’Eppo (European Public Prosecutor’s Office) avevano indagato l’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, Jan Albert Vandenbroeck, manager belga e uno degli undici membri del consiglio direttivo di PerGenova Breakwater, e Alberto Colosio, dirigente dell’ufficio gare di Webuild oltre che Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.
L’inchiesta riguarda la gara poi divenuta una procedura negoziata – viziata secondo Anac da numerose irregolarità amministrative e penali – per costruire la nuova diga foranea del porto di Genova. I reati contestati, a vario titolo, erano turbativa d’asta, falso e malversazione.
Coinvolto nell’inchiesta per corruzione in Liguria, Signorini è stato arrestato il 7 maggio 2024 e ha patteggiato una pena di tre anni e cinque mesi per corruzione, ha patteggiato così come l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Per la procura europea, dagli accertamenti svolti, non sarebbero emersi concreti elementi per ritenere configurati i reati ipotizzati. Nell’inchiesta dell’Eppo erano entrate anche le telefonate dell’allora governatore Toti in cui annunciava a Spinelli che a vincere l’appalto sarebbero stati Salini (Pietro Salini, ad di Webuild) e Fincantieri, Fincosit e Sidra.
Per la procura europea, “seppure risulti chiaro che la procedura di gara sia stata svolta senza garantire una effettiva concorrenza, ciò è stato possibile sulla base di norme di legge derogatorie ai principi generali per effetto del crollo del Ponte Morandi”.
“L’avvenuta abrogazione del reato di abuso d’ufficio – scrive la Procura – fa venir meno anche questa fattispecie che, al limite, si sarebbe potuta configurare con riferimento a talune condotte degli amministratori pubblici”. Per quelle possibili violazioni ambientali “le criticità sin qui emerse potrebbero avere un rilievo quali violazioni amministrative”, ma “tali inottemperanze non risulterebbero avere un rilievo penale”.
In una nota il deputato e viceministro al Mit Edoardo Rixi commenta: “L’archiviazione dell’inchiesta sulla nuova diga foranea di Genova, richiesta dalla Procura europea e disposta dal giudice, conferma che non vi sono profili penali e che l’opera è stata impostata nel rispetto delle regole e dell’interesse pubblico. La diga di Genova è un’infrastruttura strategica nazionale, essenziale per la competitività del porto e per l’economia del Paese. Desidero esprimere il mio apprezzamento a tutti i soggetti coinvolti, per il lavoro svolto in una fase complessa e sotto un’attenzione mediatica spesso strumentale. Si va avanti senza esitazioni, con responsabilità e trasparenza, contro chi ha tentato di rallentarne la realizzazione per ragioni ideologiche o politiche”.



























