I sindacati chiedono un incontro urgente con il nuovo presidente di Amt Federico Berruti dopo che si è diffusa la notizia (fonte: La Repubblica) della lettera inviata dallo stesso a Città Metropolitana di Genova e a tutti i Comuni soci di Amt con un contenuto in cui la condizione attuale di cassa di Amt sarebbe circa 600 mila euro, una cifra che non consentirebbe il pagamento degli stipendi nella mensilità in corso, il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali nonché dei fornitori. L’obiettivo è di collaborare a ricercare soluzioni idonee e durature a superare l’attuale situazione di difficoltà.
Nella nota firmata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal si legge: “Nel corso delle scorse settimane le scriventi organizzazioni sindacali hanno avuto modo di svolgere incontri, disgiuntamente, con Regione Liguria e Comune di Genova che, per le parti di loro competenza, hanno manifestato la propria volontà e disponibilità a porre in essere concrete azioni idonee ad affrontare e superare l’attuale situazione di crisi dell’azienda, in particolare quella riferibile alla liquidità, necessaria a far fronte alle obbligazioni”.
Le prime azioni che erano state concordate erano quelle relative all’anticipazione delle rate del contratto di servizio, allo sblocco e all’anticipazione di cassa relativamente alle risorse già stanziate per l’anno 2023 del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla legiferazione di un più adeguato metodo di rendicontazione e pagamento degli investimenti aziendali.
“Stante quanto riportato nella nota, a firma del presidente di Amt spa − scrivono i sindacati − tali adempimenti non sarebbero stati posti in essere, almeno non ancora nella loro totalità, causando conseguentemente l’attuale condizione palesata dallo stesso presidente. Tra i lavoratori cresce la preoccupazione per il possibile mancato pagamento delle retribuzioni, fenomeno che, peraltro, sta già iniziando a registrarsi in alcune aziende appaltatrici. In un settore come quello del trasporto pubblico locale, già segnato da inadeguati salari, il verificarsi di un evento come il mancato pagamento delle retribuzioni, oltre ad aggravare la condizione di fragilità economica dei 3000 dipendenti, avrebbe anche possibili ripercussioni sull’erogazione dei servizi ai cittadini, fatto del quale noi escludiamo, fin d’ora, qualsiasi addebito o responsabilità”.



























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