A margine della presentazione degli indicatori economici di Confindustria Genova , il presidente Umberto Risso è tornato sulla questione Skymetro. Nei giorni scorsi l’associazione degli industriali aveva lanciato un appello all’amministrazione comunale affinché ripensasse il no all’infrastruttura.
«Ci dovremo vedere naturalmente con il sindaco − dice − non è che vogliamo fare polemica, credo che sia normale che si faccia presente quello che noi pensiamo, e quello che pensano i nostri associati, perché diversi sono in Val Bisagno».
Risso ribadisce che «è facile dire, “non siamo contrari”, però da sempre abbiamo visto che rinviare le cose, ripresentare nuovi progetti, allunga la realizzazione, che dura decenni praticamente. Quindi abbiamo un progetto, io non entro nel merito, probabilmente fatto male in alcuni punti, comunque con delle problematiche, però il governo non ce l’ha bocciato, ci ha detto “dovete fare questo, dovete fare quello, facciamo questo”, ma non perdiamo quattrocento milioni, perché se no non ce ne avremo mai da investire. Magari cominciamo una prima parte, perché le cose se si cominciano, poi alla fine si devono finire per forza».
Risso replica a chi pensa che il tram possa essere una soluzione: «Ho visto che si parla di tram, i nostri vecchi, cento anni fa, avevano fatto il trenino di Casella, gli ascensori, le cremagliere, eccetera e qui nel 2025 non siamo in grado di fare l’unica cosa che si può fare, perché con il tram buttiamo all’aria tutta la strada e lo spazio resterebbe quello. Quindi non cambierebbe il trasporto. Ci vuole una metropolitana, o sotto o sopra, forse quella sopra è ancora più semplice. Noi facciamo queste considerazioni perché ci vengono anche dalla base dei lavoratori che vanno a lavorare in Val Bisagno, perché abbiamo parecchie aziende lì, o che vengono in centro. Basta vedere tutte le mattine a Brignole la fiumana di macchine».


























