“Gestione approssimativa”. È la nuova denuncia di Uiltrasporti Liguria nei confronti di Amiu Genova, colpevole di “innumerevoli inefficienze del servizio di igiene ambientale che si riversano inevitabilmente su lavoratrici e lavoratori di Genova e genovesato: dai cassonetti intelligenti, che tanto furbi non sono, all’impiantistica e alle aree, fino ad arrivare alla gestione delle emergenze e dell’organico”.
«Siamo ancora qui ad aspettare che il personale per l’ammassamento ingombranti venga assunto, venti lavoratori che potrebbero essere impiegati in quel servizio e in attività propedeutiche. Questo va a sommarsi alla carenza cronica di personale, visti anche i pensionamenti che ci sono stati nell’arco dell’anno – spiega Stefano Scarpato, segretario regionale Uiltrasporti Liguria- La carenza di personale invece viene compensata con soluzioni tampone, creando un effetto domino insostenibile: i lavoratori vengono spostati da un’attività all’altra, tra territorio, Ecovan e ammassamento ingombranti senza soluzione di continuità. L’azienda risparmia sulla dismissione dell’appalto, ma specula anche sulle assunzioni promesse, scaricando tutto il peso sulle spalle dei lavoratori e Natale si avvicina, le ferie forse no. Speriamo non valga la formula del cornuto e mazziato!».
Alla vigilia del rinnovo delle rsu in azienda, che tra oggi, martedì 3 dicembre, e domani coinvolgerà circa 2mila tra lavoratrici e lavoratori, interviene anche Gianluca Marchiani, segretario Fp Cgil Genova. «In Amiu siamo impegnati su diversi fronti: quello economico, a favore dei dipendenti, che dovrà obbligatoriamente prevedere la rivisitazione di accordi ormai sorpassati da una inflazione a due cifre e lo sblocco del terzo livello per chi oggi è in graduatoria. E’ obbligatorio inoltre riportare alla contrattazione il premio incentivante per gli amministrativi che oggi è delegato ad una elargizione del tutto unilaterale per nulla trasparente».
«Per garantire futuro ad Amiu é necessario che il Comune di Genova doti l’Azienda dell’adeguata logistica assegnando aree che consentano di gestire al meglio il servizio – aggiunge Marchiani − per questa carenza, unitamente alla presenza dei nuovi cassonetti “intelligenti”, lavoratrici e lavoratori vivono quotidianamente grandi difficoltà che si ripercuotono anche sul servizio e su salute e sicurezza sul lavoro. L’Amministrazione deve prevedere anche investimenti ad hoc sull’impiantistica che permettano di rendere la città autonoma dal punto di vista di trattamento e smaltimento in modo di contenere la tariffa» conclude il sindacalista.