L’Istat ha pubblicato un nuovo report sui profili di benessere delle città metropolitane italiane, basati sugli indicatori del Bes dei Territori (BesT). Il documento analizza i profili di benessere equo e sostenibile delle 14 città metropolitane che comprendono una popolazione di 21,3 milioni di abitanti, pari al 36,2% della popolazione italiana al 1° gennaio 2024.
Per pesare benefici e svantaggi, per ciascuna città metropolitana è stata rappresentata la distribuzione delle differenze di benessere relative ai 62 indicatori disaggregati a livello provinciale e riferiti agli 11 domini del Bes dei territori: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, innovazione ricerca e creatività, qualità dei servizi.
Le città metropolitane di Milano, Bologna e Firenze si distinguono con oltre il 75% degli indicatori con valori sopra la media nazionale: Milano e Bologna presentano vantaggi di maggiore entità (con mediane più elevate), mentre Firenze ha la quota più alta di indicatori superiori alla media-Italia (82,3%) e una minore variabilità, caratterizzata da valori meno estremi. Torino, Genova e Venezia mostrano percentuali di vantaggio leggermente inferiori, pari rispettivamente al 72,6%, 67,7% e 59,7%, con una distribuzione degli indicatori maggiormente concentrata attorno ai valori medi.
I valori migliori e peggiori della Città Metropolitana di Genova
La performance migliore di Genova, forse un po’ a sorpresa, è nell’indicatore della mortalità stradale in ambito extraurbano (categoria “sicurezza”) che risulta il più basso di tutte le aree metropolitane italiane. Dal report Genova risulta prima anche per posti letto per specialità ad elevata assistenza (sezione “qualità dei servizi”).
Bene anche la concentrazione di PM10 nella categoria “ambiente”, la diffusione delle aziende agrituristiche (categoria “paesaggio e patrimonio culturale”), il numero di amministratori comunali donne (politica e istituzioni) e dei medici specialisti (ambito “qualità dei servizi”),
Il valore peggiore è nel dominio “relazioni sociali”: l’indicatore delle scuole accessibili è il più basso di tutti i territori metropolitani. Genova è ultima anche nella categoria ambiente, relativamente all’indicatore energia elettrica da fonti rinnovabili.
Altri valori particolarmente negativi sono quelli dell’emigrazione ospedaliera in altra regione (in ambito “qualità dei servizi”) e raccolta differenziata dei rifiuti urbani (in “ambiente”).