Le Borse europee non temono più il contagio del fallimento della banca californiana Silicon Valley Bank e anche Wall Street viaggia in rialzo, nonostante la decisione di Moody’s di tagliare l’outlook del sistema bancario a “negativo”: i mercati hanno fiducia nelle misure prese dalla Federal Reserve e dal Dipartimento del Tesoro per tutelare i depositi dei correntisti delle banche regionali in default. L’inflazione Usa risultata nelle attese (+0,4% a febbraio) ma è ancora troppo alta a giudizio secondo molti analisti che prevedono per la prossima settimana un ritocco dei tassi di 25 punti da parte della Fed. Milano segna +2,36%, Londra +1,17%, Madrid +2,23%, Parigi +1,86%, Francoforte +1,83%.
Leggera contrazione dello spread Btp/Bund (variazione-2,26%, rendimento Btp 10 anni+4,20%, rendimento Bund 10 anni+2,42%).
A Piazza Affari in testa al listino principale si è posizionata Interpump (+4,4%), seguita da Unicredit (+4,2%), Moncler (+4,2%), Generali (+3,62%). In recupero anche gli altri principali istituti di credito, come Intesa Sanpaolo (+3,35%). Chiude in rosso la sola Diasorin (-0,28%) mentre fuori dal listino principale brilla Tod’s (+7,02%) all’indomani dei conti.
L’euro è in calo a 1,0719 dollari (da 1,0737 dollari ieri in chiusura) e sale a 144,17 yen (da 143,084). Il dollaro è a 134,48 yen (da 133,241).
Scende il prezzo del petrolio: il contratto maggio sul Brent perde l’1,2% a 79,7 dollari e quello aprile sul Wti l’1,4% a 73,7 dollari al barile. Scende, infine, il gas ad Amsterdam: -9,5% a 44,8 euro al megawattora.