Nuovi requisiti di accesso alla casa pubblica, tra cui un determinato periodo di permanenza sul territorio ligure, apertura a nuove categorie sociali per andare incontro alle differenti povertà, temporaneità del rapporto di assegnazione, possibilità di subaffitto e di cambiare alloggio tra province diverse, riorganizzazione delle Arte liguri sono le principali novità contenute nel disegno di legge regionale sull’edilizia pubblica che verrà portato a breve in consiglio. Lo hanno annunciato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola.
«Si tratta di una riforma epocale – ha dichiarato Toti – che apre alle nuove povertà e dall’assistenza pura torna a fare social housing vero, una legge organica importante che rappresenta una pietra miliare di come si deve fare edilizia residenziale in questo Paese. Oggi – ha continuato il governatore ligure – ci sono 8 milioni di italiani poveri e la nostra società è diversa, anche solo rispetto ad alcuni anni fa, per questo abbiamo pensato a una legge che tenesse conto dei cambiamenti avvenuti. Siamo orgogliosi per aver invertito una tendenza di utilizzo degli immobili pubblici: parte di questa legge sarà finanziata dalla dismissione dei patrimonio immobiliare della regione che non serve agli scopi dell’ente che è quello di assistere i cittadini in varie forme. Per esempio, dalla vendita del Tennis Club di S. Margherita Ligure si è ricavato 1 milione di euro che verranno integralmente investiti nel recupero di edilizia residenziale a prezzi agevolati e anche nella sicurezza dei complessi più a rischio di questa città».
«Con questa legge – ha aggiunto Scajola – si darà precedenza agli italiani e a coloro che risiedono sul territorio nazionale da 10 anni, Inoltre apriamo a nuove povertà, figlie di una crisi devastante, come le donne sole senza bambini, o gli ultra 65enni, non dimentichiamo infatti che la Liguria è una terra di anziani. E inoltre è stato inserito un canale preferenziale per le forze dell’ordine per dire grazie concretamente a chi, spesso in condizioni difficili, fa un lavoro delicato per la sicurezza di tutti noi. Per gli assegnatari di alloggi è inoltre prevista la possibilità, per la prima volta, di spostarsi da una Provincia all’altra per questioni di lavoro o di salute. Si tratta di una riforma seria, che entra nel merito dei problemi».
Il provvedimento introduce il requisito della permanenza sul territorio regionale di nuclei familiari con residenza o attività lavorativa pluriennale. I nuclei familiari consolidati sul territorio ligure, da almeno cinque anni e gli stranieri regolarmente soggiornanti, da almeno 10 anni sul territorio nazionale, avranno la possibilità di accedere a un alloggio di edilizia residenziale pubblica con un punteggio maggiore, rispetto ai precedenti requisiti previsti e relativi, soprattutto, alla situazione Isee.
Sempre garantendo una riserva di casa almeno del 50% ai nuclei a bassissimo reddito, si individuano nuove categorie a cui riservare il restante 50% della quota abitative. Tra queste anziani ultra65enni, nuclei familiari con presenza di soggetti disabili o malati terminali, giovani coppie con età non superiore ai 35 anni con figli, appartenenti alle Forze dell’Ordine, nuclei familiari soggetti a procedure di sfratto, genitori separati o divorziati, persone sole con minori. L’obiettivo è quello di soddisfare i fabbisogni di un’utenza che si presenta sempre più diversificata. E per quanto riguarda l’inserimento delle Forze dell’Ordine, l’obiettivo della Giunta è quello di riconoscere il servizio a favore della collettività, svolto da chi serve lo Stato con grandi sacrifici.
Prevista la vendita, da parte degli enti gestori, di immobili Erp non abitati e inutilizzati, inseriti in contesti di pregio. Gli introiti derivanti dalla vendita saranno reimpiegati in programmi di riqualificazione e recupero di altri alloggi pubblici.
Pur garantendo agli assegnatari la certezza dell’alloggio, per la prima volta viene introdotto il principio della temporaneità del rapporto di assegnazione dell’alloggio pubblico che durerà 8 anni. Alla scadenza, se la situazione dell’Isee non supera del 50% il limite per l’accesso, si rinnova il contratto per altri 8 anni alle medesime condizioni. In alternativa, nel caso le condizioni economiche fossero migliorate, si può avere accesso a un canone sempre sociale, ma maggiorato e limitato a quattro anni e pronto, alla scadenza, per essere di nuovo riportato alle condizioni iniziali, nel caso in cui si registrasse un peggioramento. Il nuovo regime è operativo da subito per i nuovi contratti, mentre per quelli già in corso opererà, decorsi due anni dall’entrata in vigore della legge.
Per la prima volta è introdotta la possibilità, per l’assegnatario moroso incolpevole, di sublocare, in caso di perdurante difficoltà economica e dopo autorizzazione, parte dell’alloggio ad un altro soggetto (in possesso dei requisiti per l’accesso) che si impegna a rifondere il debito maturato, attraverso un piano di rientro concordato con l’ente gestore.
Un’altra novità consiste nell’introduzione della possibilità di cambiare alloggio tra province diverse, in presenza di gravi e documentate ragioni di salute o di lavoro.
Sulla base di quanto era già stato stabilito dalla giunta regionale, circa la riorganizzazione delle Arte liguri, con la nuova legge è previsto un sistema capillare di ascolto e di pronto intervento nei confronti dell’utenza, con numero verde, che va attivato da tutte le Arte della Liguria entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, per risolvere le problematiche legate alla manutenzione, alla sicurezza e alla vivibilità nei quartieri.
Obiettivo della giunta regionale è quello di reperire nuove risorse per la riqualificazione e creazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, attraverso un piano di dismissioni esteso a tutto il territorio ligure, “Sicurezza e Vivibilità”. Per esempio, a fronte di 3000 domande di utenti solo a Genova che chiedono di accedere alle case popolari, sono circa solo 150 gli alloggi che vengono assegnati all’anno nel capoluogo ligure. Numeri esigui di fronte ai quali la Giunta regionale ha deciso la vendita del Tennis Club di Santa Margherita Ligure per 1 milione di euro, che serviranno ad andare incontro alle esigenze di riqualificazione di un ampio patrimonio, spesso in cattive condizioni. Le risorse, oltre a finanziare opere di manutenzione negli alloggi che al momento risultano sfitti, saranno investite in alcuni quartieri di Genova con un alto livello di disagio per aumentare la sicurezza, attraverso interventi sulle luci, gli ascensori, la manutenzione dei piazzali e delle strade, l’installazione di citofoni e portoni. I quartieri coinvolti sono: il Cep a Prà-Voltri, via Scarpanto e via Ungaretti a Genova Pegli, via Sertoli a Genova Molassana e via Ravel a Genova Rivarolo.