Saldo positivo per le imprese liguri nel terzo trimestre 2014, anche se rispetto al 2013 sono aumentate in maniera considerevole le procedure fallimentari. Stando al quadro disegnato da Unioncamere Liguria, tra luglio e settembre le Camere di Commercio hanno ricevuto 2.019 domande di iscrizione, a fronte di 1.635 richieste di cancellazione. A questo risultato, si legge nel rapporto dell’associazione, ha contribuito un rallentamento delle cancellazioni (384 in meno del terzo trimestre 2013) e una sostanziale stabilità nelle iscrizioni (+15 imprese). Questi due indicatori hanno determinato un tasso di crescita pari allo 0,23% (era -0,01% nel 2013). Dal giugno scorso tuttavia il numero totale delle imprese è sceso a 164.081 unità a causa del forte aumento dei fallimenti, un problema comune in tutta Italia e che in Liguria si è fatto sentire in maniera particolare. Con 80 procedure avviate negli ultimi tre mesi, il 66,7% in più rispetto allo scorso anno, la nostra regione si colloca al secondo posto di questa amara classifica, dietro soltanto all’Abruzzo. A livello provinciale, Genova registra un aumento del 121,7%, male anche La Spezia (+36,4%) e Imperia (+25%), mentre Savona va in controtendenza e chiude con un -10%.
Scendendo nel dettaglio, nella città della Lanterna chiudono con un saldo positivo le imprese attive nel settore delle costruzioni (+22), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+5) e quelle finanziarie e assicurative (+3). Il maggior numero di chiusure riguarda invece i servizi di alloggio e ristorazione (-39), il settore agricolo (-19) e quello dei trasporti (-15). Nell’imperiese crescono le aziende edili (+13), mentre subiscono un ridimensionamento l’agricoltura (-20) e il commercio (-15), a differenza della Spezia, dove quest’ultimo settore risulta in aumento (+7 imprese) insieme a quello delle agenzie di viaggio (+3). Infine Savona, che nonostante un calo delle procedure fallimentari deve fare i conti un con il saldo negativo delle attività commerciali (-33).
Per quanto riguarda le imprese artigiane, il tasso di crescita passa dal -0,85% (settembre dell’anno scorso) al +0,14% di quest’anno, in virtù di una forte contrazione delle cancellazioni (-40,7%) e da un sensibile aumento delle iscrizioni (+8,4%).