Mercati azionari ancora in rialzo la scorsa settimana: sui massimi d’anno lo S&P 500 (+0,61% s/s, in valuta locale), trascinato al rialzo dai buoni risultati delle trimestrali. Gli utili per azione sono stati superiori a quelli stimati dagli analisti per circa il 70% delle società che hanno diffuso i propri risultati di bilancio. In leggero rialzo anche l’Euro Stoxx 50 (+0,46% s/s), l’Ftse Mib (+0,18%), il Nikkei (+0,74%) e l’indice Ftse Emerging Pr Lcl (+0,46%).
Ancora in flessione, invece, il fronte obbligazionario con lo spread Btp-Bund sceso rapidamente da 1.6247, toccato il 27 giugno, all’attuale 1.262. Il decennale tedesco e il Treasury americano hanno visto un ulteriore rialzo del rendimento, una dinamica comune di normalizzazione dei tassi di Ue, Usa, Giappone e Inghilterra in atto da circa il 12 luglio.
Sul fronte dei cambi, ancora in rafforzamento il dollaro, che dal 18 luglio si è apprezzato nei confronti di tutte le altre divise del G-10. Prese di beneficio, in media, sulle valute emergenti: su 24 Paesi presi in considerazione, solo renmimbi e peso argentino hanno sperimentato, dal 18 al 25 luglio, una traiettoria di rafforzamento nei confronti del biglietto verde.
Negli Stati Uniti, superiore alle attese la crescita mensile dell’indicatore di tendenza del Conference Board, un indicatore che tende a muoversi, al rialzo o al ribasso, con un anticipo di qualche mese rispetto al Pil. Nell’area Euro, il forte rallentamento degli indicatori Zew relativi alle aspettative di crescita economica di luglio segnala come l’esito del sondaggio UK del 23 giugno abbia contribuito ad amplificare l’incertezza degli operatori economici, un fatto che dovrebbe contribuire negativamente alla crescita nei prossimi mesi.
Di intonazione più positiva il sondaggio Bce sulla dinamica degli standard di erogazione di credito nell’Eurozona. Alcune sue componenti supportano, secondo gli esperti, una view di modesta crescita economica, per i prossimi trimestri.
Domani, 27 luglio, è in programma la riunione della Fed: gli esperti si aspettano che la Banca Centrale americana mantenga invariato il suo tasso di riferimento, e mantenga l’attenzione sulla debolezza macroeconomica globale. Questa settimana anche la stima del Pil Usa relativo al secondo trimestre, atteso in accelerazione dall’1,1% al 2,6% (aspettativa mediana di consensus Bloomberg), dopo le buone indicazioni degli ultimi dati Ism manifattura e servizi. Dati Eurozona su M3, che si aspettano in modesta accelerazione, prezzi al consumo di luglio, attesi in territorio ancora positivo, indice di fiducia di consumatori e imprese che invece potrebbe risentire negativamente degli effetti negativi della Brexit.
In settimana, riporteranno anche 193 società dello S&P 500. Dopo i buoni risultati visti fino a ora (secondo fonte Bloomberg il 25% delle aziende che hanno reso noti i dati trimestrali, circa l’80% ha riportato utili superiori alle stime, e quasi il 60% ha superato le attese sulle vendite. Dopo gli incoraggianti risultati del settore bancario, l’attenzione si focalizzerà sulle società del settore tecnologia (tra cui, Facebook, Apple e Texas Instruments) e del settore energetico (tra cui Chevron, Exxon Mobil, ConocoPhillips, Hess).