Assemblea dei lavoratori stamani davanti alla portineria all’ex Ilva di Genova Cornigliano nell’ambito dello sciopero di 24 ore indetto per oggi dai sindacati nazionali per richiamare l’attenzione del Governo sulla crisi dell’azienda. Anche Genova si fermano tutti e tre i turni.
Il governo ha convocato i sindacati per un incontro martedì 28 ottobre alle 18 a Palazzo Chigi.
«Grazie alla nostra mobilitazione è arrivato l’incontro a Palazzo Chigi per le organizzazioni sindacali in lotta. Lo stato intervenga anche attraverso la nazionalizzazione delle nostre acciaierie, intervenga con una risposta forte per questa città e per tutti gli stabilimenti – dichiara Luigi Pinasco, segretario generale Uilm Genova – Per avviare un confronto proficuo sul futuro di ex Ilva, la Uilm Genova chiede serietà e responsabilità da parte di questo governo che parla di orgoglio nazionale ma non lo sostiene nei fatti. In questi anni solo i lavoratori hanno portato sulle spalle il peso degli errori dei governi che si sono succeduti e delle scelte industriali completamente sbagliate. Il governo parla di nazione e di unità, e allora si stringa davvero attorno ai lavoratori della fabbrica manifatturiera maggiormente rappresentativa del settore, un comparto che a cascata fornisce lavoro ad altri segmenti della nostra economia. Con la produzione di acciaio si crea un’autonomia di processi per tutto il settore industriale. Attendiamo un intervento che traghetti le acciaierie verso la transizione energetica, la decarbonizzazione e gli investimenti necessari per gli stabilimenti e il mantenimento e il rilancio dei livelli occupazionali per ripartire davvero. La siderurgia e i lavoratori sono le risorse più preziose del sistema industriale».
«I lavoratori dell’ex Ilva a Genova sono stanchi di attese che non portano a nulla – denuncia la Rsu Fim, Fiom e Uilm – manca un piano industriale, mancano risposte e soprattutto manca una prospettiva per migliaia di famiglie».
«A Taranto – dichiara il segretario della Fiom Cgil di Genova Stefano Bonazzi – è attivo solo un forno con gravi conseguenze sul sito industriale genovese l’ex Ilva non è mai stata così vicina alla chiusura. Con lo sciopero di oggi i lavoratori ribadiscono con forza e determinazione che non sono disponibili a perdere nemmeno un centesimo o un posto di lavoro. L’adesione del 100% dei lavoratori genovesi allo sciopero di oggi lo dimostra. Al governo chiediamo di intervenire direttamente per dare un futuro alla siderurgia in questo Paese».
Secondo Christian Venzano, segretario generale di Fim Cisl Liguria, «Questa giornata di sciopero e’ stata una risposta forte alla strategia balbettante del Governo: le lavoratrici e i lavoratori non meritano questa situazione di incertezza. Finalmente è arrivata la convocazione ma adesso ci deve essere un cambio di passo forte rispetto al passato. Le organizzazioni sindacali devono essere protagoniste in questa fase di passaggio e invece il Governo ha pensato di rinnovare unilateralmente la cassa integrazione: una grande mancanza di rispetto rispetto alle normali relazioni sindacali».
Venzano aggiunge: «Rispetto alle proposte presentate non accettiamo alcun tipo di spezzatino e vogliamo che i sindacati siano coinvolti in questo processo di scelta: non bastano solo i fondi ma serve anche un soggetto industriale che abbiamo competenze e capacità economiche. È finito il tempo delle parole, adesso servono i fatti e il governo si prenda la responsabilità del rilancio della siderurgia nel nostro paese come settore trainate per l’economia e definisca il piano industriale e si prenda la responsabilità della transizione, per la produzione dell’acciaio green, che tenga insieme l’occupazione e la salute e l’ambiente».