Vendite in calo nel primo semestre 2024 per Gismondi 1754 che ha riportato vendite totali pari a 7.078.232 euro, in decrescita del 10%, rispetto a 7.879.197 euro del primo semestre 2023, con ricavi 2Q 2024 pari a 2.704.860 euro.
“L’intero settore del lusso – spiega Gismondi in una nota – ha affrontato sfide significative, tra cui un rallentamento della crescita economica globale, un’inflazione persistente e un aumento dei tassi di interesse che hanno ridotto il potere d’acquisto e la propensione alla spesa dei consumatori. Nel primo semestre del 2024, si è registrata una diminuzione delle vendite globali di beni di lusso. Questa contrazione, particolarmente marcata in Europa e Nord America, secondo gli analisti trova le sue origini nel perdurare dell’incertezza geopolitica mondiale”.
“Le fluttuazioni valutarie e le tensioni commerciali hanno ulteriormente complicato il quadro economico, influenzando negativamente le vendite internazionali. Nonostante queste difficoltà, i mercati asiatici, in particolare la Cina, hanno mostrato una relativa resilienza, con una crescita moderata alimentata dalla crescente classe media e dalla ripresa dell’espansione del retail di lusso online”.
In questo contesto, Gismondi ha continuato a investire nella diversificazione dei canali di vendita e nell’espansione nei mercati emergenti, strategie che si sono dimostrate fondamentali per affrontare le sfide attuali. La società rimane ottimista riguardo alle prospettive a lungo termine, puntando su innovazione, sostenibilità e personalizzazione per distinguersi nel competitivo mercato del lusso. Il primo semestre ha visto l’apertura del nuovo canale wholesale nel Far-East, grazie all’accordo pluriennale con Ippo Group Limited di Hong Kong, società fondata nel 2012 e specializzata nella distribuzione e vendita di gioielli alto di gamma. Tale accordo prevede l’apertura di un primo shop in shop a Tokyo (primo ordine già confermato e pagato di 980.000 euro) entro questa estate e di due successive aperture a Macao nel 2024 e in Cambogia nel 2025.
Il calo delle vendite nel primo semestre del 2024 è da imputarsi alla ridotta propensione alla spesa che condiziona i risultati del canale retail e special sales e frena il sell out del canale wholesale Europa (-24% rispetto al semestre dell’anno precedente) e wholesale Usa (-44% rispetto al semestre dell’anno precedente).
Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754, ha commentato: «In un momento in cui una grande incertezza socio politica affligge l’Europa e l’America, e frena la propensione alla spesa da parte dei clienti, abbiamo creduto fosse fondamentale continuare il processo di crescita dedicando energie ed investimenti da un lato al consolidamento della nostra organizzazione interna ( sostenendo i previsti rallentamenti di fatturato nel mercato americano, causati della chiusura del contratto di agenzia a favore della gestione diretta attraverso la nostra Brach americana) ed dall’altro, a compensazione, con l’espansione della nostra presenza nei diversi mercati (è di questi mesi l’inizio del processo di penetrazione del mercato asiatico, con i primi, confortanti, risultati di fatturato) – grazie a queste azioni, abbiamo potuto affrontare con serenità il periodo di cambiamento e contrazione globale e possiamo guardare con fiducia al futuro».