Si è svolto ieri l’incontro ufficiale tra il Consiglio regionale di Coldiretti Liguria, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il vicepresidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana: al centro dell’incontro le tematiche dello sviluppo rurale, agricolo, della pesca e dell’allevamento della nostra regione.
I rappresentanti del settore hanno evidenziato le difficoltà che le imprese liguri dell’agricoltura della pesca stanno vivendo negli ultimi anni, chiedendo risposte concrete e rapide.
Tra i vari temi affrontati è stata oggetto di discussione la richiesta già più volte avanzata di applicazione di misure straordinarie – quali l’abbattimento e lo smaltimento come azioni strategiche – da mettere in campo per ridurre in maniera sostanziale la popolazione di cinghiali e di fauna selvatica, anche alla luce della grave problematica presente in regione della psa (peste suina africana), così da permettere la continuità produttiva a tutte le aziende del territorio che da tempo subiscono ingenti danni.
«In Liguria abbiamo ottenuto una serie di risultati importanti – ha dichiarato Toti -, in particolare sul fronte del problema della fauna selvatica, parlo soprattutto dei cinghiali, con un impegno importante da parte di Regione: nel 2023 il numero degli abbattimenti è quasi raddoppiato rispetto al 2022. Per quanto riguarda il tema dei lupi e della predazione, più complesso, auspico un intervento normativo da parte del governo centrale, ma comunque da parte di Regione Liguria sono stati di recente aggiornati i criteri per il riconoscimento degli indennizzi, in modo da tenere in maggiore considerazione le esigenze più volte espresse dagli agricoltori e dalle aziende zootecniche».
Inoltre, si è parlato della necessità di un nuovo Piano idrico regionale. Su questo punto, Coldiretti Liguria ha evidenziato la necessità di individuare una forma giuridica che possa generare le sinergie necessarie anche per accedere a finanziamenti regionali, nazionali ed europei ai fini di poter rendere idonee le strutture già esistenti, implementandone le potenzialità. A proposito del nuovo Piano olivicolo, si è chiesto di accelerare l’iter di attivazione di quanto già richiesto a suo tempo, per poter fornire risposte a un settore che presenta gravi difficoltà.
Si sono poi evidenziati i ritardi e il bisogno di una programmazione chiara per quanto riguarda i nuovi bandi del Psr e le domande di sostegno e di pagamento già presentate. In particolare, il presidente Coldiretti Liguria Gianluca Boeri ha sottolineato come, purtroppo, la Liguria sia, ad oggi, la maglia nera nella capacità di spesa delle risorse disponibili del Psr 2014/2022.
«Per quanto riguarda il Csr, il nuovo piano che ha sostituito il Psr – commenta Toti – stiamo lavorando per trovare soluzioni di semplificazione su diversi temi, in particolare sui costi standard: il nostro obiettivo, ovviamente, è quello di assorbire il più alto livello possibile di fondi e di favorirne l’utilizzo, essendo risorse che vanno ad alimentare l’economia reale e che contribuiscono alla crescita del sistema. Stando ai numeri, vedo una crescita importante in molti settori: il comparto agricolo è molto importante per noi, è un settore che sta conoscendo grande slancio, che ha numeri ridotti in termini assoluti, ma che sa raggiungere livelli qualitativi elevatissimi e che funge da volano per altri settori. Vino, olio, pesto non sono solo agricoltura ed export, che comunque è in crescita, ma sono elemento fondamentale per l’offerta e la promozione turistica».
«Questo e i periodici tavoli di lavoro con tutte le associazioni – aggiunge l’assessore Alessandro Piana – ci consentono di continuare a raccogliere le istanze del territorio e snellire le procedure, così come incrementare i fondi sulle misure che possono andare in overbooking. Sulla definizione di un calendario delle aperture di nuovi bandi abbiamo un Psr attualmente in esaurimento che si interseca con il nuovo Csr per circa tre anni, con diverse misure che sono già aperte. Per poter dare corretta condivisione e informazione, consentendo una programmazione importante, Regione Liguria è stata a Bruxelles proprio nei giorni scorsi per applicare la transizione tra i due periodi di programmazione: motivo per cui sono previste alcune riunioni tematiche sull’argomento. Tenuto conto dell’alto numero delle domande pervenute negli scorsi anni e della sproporzione col personale abbiamo anche rafforzato l’organico».
Un punto particolare è stato dato dalla delegazione alla legge sull’agriturismo, ferma da tempo – su cui Regione Liguria si è detta disponibile al confronto con l’obiettivo di definire un testo condiviso con le categorie nel prossimo autunno – e al regolamento sulla forestazione, che necessita di una sburocratizzazione e di un’accelerazione per velocizzare le istruttorie dei progetti presentati dalle imprese di settore.
A proposito del settore della pesca e dell’acquacoltura, si sono evidenziate le priorità da affrontare in sinergia con la Regione Liguria: prime fra tutte le questioni della Diga di Genova, per la quale è stato chiesto il sostegno della Regione per le difficoltà operative ed economiche alle quali stanno andando incontro gli associati. Si è poi parlato del problema delle orate nello spezzino, e anche in questo caso si sono richieste adeguate misure di sostegno. Capitolo a parte il rigassificatore di Savona, per il quale sono state sottolineate delle forti perplessità. Infine, è stato chiesto un concreto supporto politico a livello nazionale ed europeo sul tema del tonno, delle quote gamberi e del bianchetto.
Concludono Boeri e Bruno Rivarossa, delegato Confederale: “Continueremo a monitorare da vicino le aperture dell’incontro di oggi. Come abbiamo sottolineato al presidente Toti, è evidente che i nostri produttori stiano affrontando molteplici difficoltà, per cui la Politica non può più tardare a rispondere. Da oggi si apre una nuova forma di confronto con la Regione e sarà nostra premura monitorare e operare per dare continuità alle azioni intraprese, ai fini di fornire risposte concrete alla nostra base.”