Per gli agriturismi savonesi associati a Cia Savona quella che si è appena conclusa è stata un’estate, anche se in lieve calo rispetto al 2022 in quanto, da una prima analisi, i pernottamenti sono stati più brevi rispetto a presenze maggiormente durature, questo in particolare a giugno, luglio e settembre, mentre ad agosto si è registrato in tutto esaurito nelle strutture operative sul territorio savonese.
Questo il bilancio della stagione estiva tracciato da Turismo Verde Cia Savona.
«Fortunatamente il mese di agosto ha fatto da vero e proprio traino, con un notevole flusso di arrivi che ha compensato un andamento differenziato rispetto allo scorso anno: questo è stato dovuto in parte alle incertezze economiche generali e alla capacità di spesa delle famiglie, che hanno optato per soggiorni sicuramente di minor durata», afferma il responsabile Turismo Verde Cia Savona Davide Moirano.
«Tra i fattori emersi – spiega – l’aumento dei costi per i vacanzieri anche se i prezzi delle strutture sono rimasti invariati, nonostante l’incremento delle spese gestionali alle quali hanno dovuto far fronte gli stessi agriturismi e operatori del settore, che hanno tuttavia saputo mantenere una offerta di qualità».
«La scelta “green”, con la riscoperta dei borghi e delle aree rurali-naturalistiche, non è certo mancata come indicatore nelle destinazioni turistiche, con un buon riscontro anche per quanto riguarda gli stranieri: apprezzati i servizi e il sistema di accoglienza, oltre ai prodotti di qualità del territorio che premiano ancora le eccellenze enogastronomiche locali», conclude il responsabile Cia Savona.
Tra le realtà, invece, che hanno avuto un sostanziale incremento delle presenze spicca il caso dell’azienda agricola “Peq Agri”, con sede ad Andora ma attiva nel savonese anche con una struttura agrituristica a Tovo San Giacomo, un modello di impresa che punta all’interazione costante tra le diverse filiere per una offerta completa in grado di soddisfare le richieste del mercato. «Per noi è stata una stagione estiva senz’altro positiva e soddisfacente – afferma l’amministratore delegato Marco Luzzati -. Abbiamo puntato su un turismo esperienziale, capace di creare una simbiosi speciale tra i nostri ospiti e il territorio grazie alle nostre produzioni agricole, identitarie e di assoluta qualità, un indirizzo strategico particolarmente apprezzato dai visitatori, in particolare gli stranieri che rappresentano la maggior parte dei nostri clienti, specie in bassa stagione».
«Questo grazie all’organizzazione di iniziative originali e interattive con la nostra realtà, dalle visite guidate nelle vigne, passando per degustazioni ad hoc di prodotti tipici come l’olio, fino alla possibilità di show cooking con i nostri chef, che permettono di vivere e conoscere da vicino le nostre tradizioni e tecniche culinarie».
«L’obiettivo è quello di arrivare a una vera e consolidata destagionalizzazione del nostro turismo, ma per farlo servono strutture aperte tutto l’anno o quasi e creare un prodotto invernale sostenuto da eventi e attrattive, avvicinando sempre di più i consumatori alle diverse stagionalità: un percorso virtuoso ma senz’altro non semplice, considerando l’attuale situazione economica e la necessità per le aziende di trovare un complicato equilibrio gestionale».
«Altro elemento contestuale è senz’altro quello di puntare sempre di più sul nostro magnifico entroterra: da questo punto di vista, ad esempio, come azienda agricola stiamo portando avanti anno dopo anno una azione di recupero e valorizzazione delle aree rurali, che ci consente di poter ampliare ulteriormente le nostre produzioni e tutelare anche il nostro territorio», conclude l’imprenditore agricolo.