Batosta per le banche. Il prelievo fiscale sui bilanci 2022 e 2023 inserito a sorpresa nel decreto Omnibus approvato ieri dal consiglio dei ministri sarà del 40% e verrà calcolato sul differenziale di margine di interesse (interessi passivi meno attivi, fortemente cresciuto per tutte le banche italiane, che hanno adeguato finanziamenti e non depositi e conti). Il titolare del dicastero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che in giugno aveva dichiarato «Non abbiamo in cantiere nessuna tassazione sugli extraprofitti», era assente alla conferenza stampa in cui è stato presentato il provvedimento.
Il decreto andrà convertito in legge entro 60 giorni e bisognerà calcolare anche la pausa estiva ma la mossa del governo Meloni ha immediatamente generato un calo dei titoli bancari che stamane hanno aperto in profondo rosso e sono finiti in coda al listino principale. Intorno alle 11 Bper Banca segna -8,44%, Fineco -8,18%, Intesa sanpaolo -7,75%, Banco Bpm -7,5%.
Il prelievo dovrebbe funzionare così: una tassa straordinaria del 40% sugli utili delle banche per sostenere le famiglie in difficoltà con il mutuo prima casa e per alimentare il fondo taglia tasse in vista della riduzione dell’Irpef e delle imposte sulle imprese. L’imposta del 40% sarà in due blocchi: una parte calcolata sulla differenza degli interessi passivi e attivi tra l’esercizio 2021 e 2022 eccedente il 3% e un’altra parte calcolata sull’eccedenza del 6% maturata tra il 2021 e il 2023. In nessun modo, comunque, l’imposta straordinaria potrà superare il 25% del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio 2022. Il contributo andrà versato entro il 30 giugno 2024, cioè entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio 2023. L’imposta non sarà deducibile dalle imposte sui redditi e dall’Irap. Secondo voci che circolano nella maggioranza di governo il prelievo dovrebbe far raccogliere all’esecutivo più di due miliardi.
Radiocor ha ricostruito quanto a potrebbe ammontare il gettito della tassazione sugli extra profitti approvata dal governo in base alle nuove percentuali comunicate da Palazzo Chigi. Per Bper, secondo l’agenzia, la tassazione teorica sugli extra profitti del primo semestre 2023 sarebbero pari a 265 milioni. Considerando invece i parametri relativi all’esercizio 2022, la tassa per Bper sarebbe pari a 98 milioni.
Fino ad ora l’Abi non ha fatto commenti. Il provvedimento ha destato stupore e perplessità negli ambienti bancari. Ci si sarebbe aspettati piuttosto una direttiva della Bce che imponesse alle banche di accantonare una parte dei maggiori profitti per rafforzare la struttura patrimoniale in vista di una possibile recessione e di un aumento degli npl.