La Fiom Cgil di Genova, su mandato dei lavoratori riunitisi in assemblea il 29 giugno, dichiara lo stato di agitazione per la Nidec Asi attuando il blocco degli straordinari come prima e immediata forma di lotta a cui, se necessario, seguiranno altre ancora più incisive.
In una nota della Rsu dello stabilimento di Genova a firma di Giuseppe Vito Moramarco, Giuliano Rimassa e Mireno Turrini, vengono spiegate le motivazioni.
“Mentre il board nipponico della Nidec Corporation chiede sempre di più, il managment italiano per accontentarlo taglia gli stipendi ai lavoratori e alle lavoratrici di Nidec Asi. In un anno dove l’inflazione ha delle percentuali a due cifre, nel mese di giugno 2023, grazie alla clausola di salvaguardia del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici, si è limitata la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori e lavoratrici metalmeccanici. In Nidec Asi no”.
I sindacalisti spiegano che, mentre nella maggior parte dei grandi gruppi industriali italiani si è deciso di non assorbire gli aumenti del Ccnl, la direzione di Nidec Asi ha comunicato con lettera scritta alle organizzazioni sindacali che assorbirà gli stessi dai superminimi.
“Forse i manager milanesi − scrivono − non si accorgono dell’inflazione che i metalmeccanici/metalmeccaniche devono affrontare quotidianamente. Per la Fiom Cgil questo è inaccettabile, la competitività non la si fa sugli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici, si deve fare con investimenti in tecnologia, innovazione e valorizzando le menti di chi porta avanti con professionalità le proprie mansioni. L’azienda non può comunicare che ha difficoltà a trovare personale professionalmente preparato e ad ogni occasione fa in modo di scontentare i dipendenti dei 4 stabilimenti italiani. Questa è la prova che il superminimo assorbibile ad personam è una fregatura, l’azienda prima te li dà, poi te li toglie, mentre il Ccnl quando ti porta i soldi nella busta paga non te li toglie più”.