Si è chiusa a Genova la XII edizione di Euroflora, la Mostra Internazionale del fiore e della pianta ornamentale, che si è svolta nei Parchi e nei Musei di Nervi dal 23 aprile all’8 maggio.
La prima stima parla di 240 mila presenze complessive, i dati definitivi saranno resi noti nei prossimi giorni e, a seguire, una valutazione dell’indotto elaborata dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Genova. Secondo gli organizzatori si tratta di “un successo, ottenuto nonostante le condizioni atmosferiche non certo clementi che hanno caratterizzato i 16 giorni della kermesse. Un’edizione in cui Euroflora è tornata alla ribalta come il più importante evento europeo per la promozione delle eccellenze florovivaistiche italiane e estere”.
«Porto Antico di Genova, con un lavoro complesso durato quattro anni e reso ancora più difficoltoso dalla crisi pandemica – dichiara il presidente Mauro Ferrando – coglie in questo modo il suo obiettivo: riconsegnare a Genova e alla Liguria un evento internazionale che rappresenta un grande patrimonio, sia per quanto riguarda la promozione delle imprese del settore, liguri e italiane innanzitutto, sia come strumento di valorizzazione turistica e del territorio».
I visitatori – provenienti da ogni parte d’Italia – hanno potuto ammirare il meglio del florovivaismo italiano e non solo. 90 i giardini allestiti, 10 progetti di architettura del paesaggio realizzati dopo un concorso estremamente selettivo, “Micropaesaggi”, più di 300 partecipanti tra grandi collettive e singole aziende, espressione delle eccellenze produttive del Paese, Comuni e realtà istituzionali di primo piano come il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Ministero della Transizione Ecologica, l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori e l’Associazione Florovivaisti Italiani. Premiati, nel pomeriggio di ieri, i vincitori dei 257 concorsi in programma.
Uno dei risultati più importanti è stato il ritorno delle grandi aziende florovivaistiche italiane, sia a livello di singole aziende, sia sotto l’egida delle collettive regionali. Erano rappresentate tutte le regioni italiane, con un’ampia partecipazione del Sud Italia (per la prima volta era presente una collettiva di florovivaisti calabresi, insieme a quelle campana, siciliana, sarda e alle presenze della Puglia) e con importanti aziende liguri, toscane, piemontesi, laziali, emiliane, pugliesi e sarde, oltre alle presenze ufficiali della Regione Liguria, con oltre 3000 metri quadrati di esposizione, delle Regione Piemonte e della Regione Marche.
È cresciuto anche il numero di espositori esteri, tra i quali c’è da segnalare l’Olanda, la cui area espositiva, fortissimamente voluta dall’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, è stata progettata dallo stesso paesaggista di Floriade Expo, il grande evento che si tiene ogni dieci anni nei Paesi Bassi, quest’anno in programma dal 14 aprile al 9 ottobre. Da aggiungere poi le partecipazioni di Francia con Nantes, Spagna con Murcia, Principato di Monaco con il Jardin Exotique, Cina e Stati Uniti con Columbus Ohio.
«Euroflora 2022 – ha sottolineato il direttore Rino Surace – ha ottenuto riconoscimenti da parte di tutti gli organismi nazionali e internazionali del florovivaismo, primo fra tutti quello da parte di AIPH, l’associazione mondiale che raggruppa le associazioni nazionali dei produttori del settore, che riconosce alla manifestazione un ruolo guida e che ha richiesto ufficialmente le best practice di Euroflora».
Positivi anche i risultati sul fronte internet e social: boom di contatti per il sito ufficiale rispetto all’edizione 2018 con un più 30% di visitatori unici (901mila il totale), più 45% di sessioni e più 45% di pagine viste (3 milioni e 120mila). Le visualizzazioni dei video sono state 4 milioni e 700mila. Per quanto riguarda i profili social si è registrato un incremento del 300% dei follower su Instagram passando da 3.000 ai 9.235 di oggi.
In attesa di Euroflora 2025, il prossimo appuntamento è nel 2024 con le gemellate Floralies di Nantes, da poco nominate Floralies de France.