Tutti negativi in chiusura gli indici della Borsa di Milano e degli altri principali listini europei. Anche sul mercato statunitense si osserva un andamento in frazionale ribasso. Le notizie sulla crisi Ucraina, con il timore degli operatori che il conflitto possa esplodere da un momento all’altro, non riesce a placare l’agitazione dei mercati azionari che falliscono l’atteso rimbalzo anche per le questioni legate ai rincari energetici.
Il Ftse Mib conclude a -0,34% (25.955 punti), continuando sulla scia ribassista rappresentata da cinque cali consecutivi, in essere da giovedì scorso; sulla stessa linea, in lieve calo il Ftse Italia All-Share, che archivia la giornata sotto la parità a 28.265 punti (-0,38%). Il Ftse Italia Growth ha terminato a -0,46% (10.219 punti).
Tra i titoli che perdono di più Campari (-9,77%), nel giorno dei conti in crescita a doppia cifra ma inferiore alle attese e con l’aumento dei costi a causa dell’inflazione che ha portato a posticipare gli obiettivi per il 2022, Cnh Industrial (-6,14%) e Saipem (-5,16%). In rialzo Stellantis (+4,4%), Diasorin (+3,38%) e Amplifon (+2,19%).
In Europa Francoforte -0,42%, Parigi -0,1%, piatta Londra a +0,05%.
Quotazioni del petrolio in lieve rialzo, con il Brent a 97,29 dollari al barile (+0,46%) e il Wti a 92,17 dollari al barile (+0,28%).
Nei cambi l’euro-dollaro Usa è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,131 (-0,13%), così come l’euro-yen a 130,231 (-0,08%).
Sulla parità lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco, che rimane a quota +170 punti base, con il rendimento all’1,93%.