Il Gaslini resta a Quarto, ma si evolve, demolendo i padiglioni 7 e 8 in cima alla collina (che oggi ospitano solo uffici tecnici) per realizzare un nuovo monoblocco di 29 mila metri quadrati più funzionale, oltre alla parziale ricostruzione di altri fabbricati.
Il cda dell’Istituto ha scelto di non tradire la visione del fondatore Gerolamo Gaslini. A far propendere verso questa decisione anche il quadro economico: una nuova sede sarebbe costata 215 milioni, mentre la modifica del complesso attuale 95.
«Abbiamo dato mandato al direttore generale di pensare un Gaslini nuovo capace di ideare e realizzare la pediatria di domani, così come l’ospedale ha già fatto, senza paura di innovare l’esistente, nei suoi 83 anni di storia: una storia di scienza, caparbietà, passione e innovazione, che ha portato vita, speranza e salute a migliaia di bambini. Oggi sentiamo la responsabilità di gettare le fondamenta per l’ospedale pediatrico del futuro, senza tradire i principi antichi ma modernissimi che ne hanno scritto la storia», ha dichiarato questa mattina il presidente Edoardo Garrone, introducendo la presentazione del nuovo ospedale.
Gli investimenti totali per attuare il piano strategico 2021-2025 ammontano a 149 milioni di euro: oltre ai 95 per il nuovo ospedale, altri 20,8 milioni per le opere edili per la messa in sicurezza e adeguamento normativi delle attuali strutture, 33,2 milioni per attrezzature e tecnologia. L’istituto ha previsto un finanziamento proprio di circa 27 milioni, per i 122 restanti il cda ha pensato ai fondi del Pnrr, ai fondi già assegnati ex legge 133 del 6 agosto, alla legge 47 del 27 dicembre 2013 (Finanziaria 2014) e 28 dicembre 2015 (Finanziaria 2016), fondi ulteriori ex articolo 20 della legge 67/88, fondi derivanti dall’alienazione del patrimonio disponibile, ulteriori risorse derivanti da specifiche raccolte fondi.
Per quanto riguarda l’eventuale alienazione del patrimonio per finanziare il piano, Garrone specifica che il cda ha pensato alle cospicue donazioni in forma di lasciti immobiliari: «Vogliamo aumentare la capacità dell’Istituto di attrarre capitali in donazione, cosa che si fa da anni, ma sono sicuro che si potrebbe fare ancora di più. Le persone sono molto disponibili ad aiutare, vista la tipologia di attività del Gaslini. Faremo un appello anche alle imprese». I 27 milioni già stanziati, ha specificato a margine Garrone, lo erano in realtà già per opere strutturali ordinarie, accantonati ancora prima di ripensare completamente la struttura dell’ospedale. Il presidente della Regione Giovanni Toti rassicura: «Oggi non sono i soldi a mancare, servono i progetti e questo lo è».
Il nuovo Gaslini
Il nuovo edificio avrà un piano seminterrato, un piano terra e tre piani di degenze e sorgerà tra il padiglione 17-Dea, il parcheggio interrato e via Redipuglia. Tale costruzione accoglierà circa la metà dei posti letto per acuti dell’istituto e sarà collegata al padiglione 17. In questo modo si libereranno spazi che l’istituto intende dedicare alla psichiatria dei pazienti sino ai 18 anni (padiglione 4) e alla riabilitazione.
Al padiglione 10 saranno riuniti gli uffici direzionali (attualmente il management è su 4 padiglioni). Anche la ricerca sarà riunita in un unico padiglione, il 15.
Il fatto di riunire nel monoblocco i posti letto consente di liberare i padiglioni 1, 2, 3, 12 e 13 e riconvertirli in luoghi per servizi non strettamente ospedalieri: spazi per le associazioni, asili nido per i dipendenti, accoglienza per le famiglie dei degenti, anche una sorta di campus per gli specializzandi e tirocinanti.
«I principi guida dell’organizzazione – afferma Renato Botti, direttore generale dell’istituto – prevedono la realizzazione di piattaforme trasversali comuni (reparti organizzati per intensità di cura e complessità assistenziale, piastre per le attività operatorie, di laboratorio, di diagnostica avanzata) il potenziamento e l’enfatizzazione dei percorsi ospedale-territorio, della domiciliazione delle cure e della sanità a distanza, lo sviluppo della transitional care e l’estensione dell’età pediatrica a 18 anni. Ma anche il potenziamento della direzione scientifica e delle linee di ricerca più avanzate, l’aumento delle prestazioni di alta complessità proprie di un centro Hub, lo sviluppo della capacità di fornire risposte adeguate alle nuove esigenze ed emergenze (psichiatria, emergenza pandemica), le misure per il riequilibrio del bilancio».
Altra novità che il Gaslini ha proposto è la creazione di una centrale di telemedicina attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
«Il Gaslini sta andando avanti a spron battuto – commenta il sindaco di Genova Marco Bucci – questo ospedale è come la Lanterna, un simbolo per Genova. Nel Gaslini riconosciamo la capacità dei genovesi di tirarsi su le maniche. Faremo il possibile per aiutarlo a tornare a essere la bandiera della nostra città».
Le tempistiche
I tempi di realizzazione dipenderanno dalle autorizzazioni, visto che i padiglioni risalgono agli anni Trenta e serve l’ok della Sovrintendenza.
Secondo la direzione, dal momento dell’assegnazione dei lavori di costruzione all’edificazione potrebbero passare circa 36 mesi. «Tra il masterplan, la progettazione e la gara pubblica per assegnare i lavori, se saremo bravi impiegheremo 5 anni», dice il presidente Garrone.
«Un piano di ristrutturazione all’altezza. La scelta di restare qui a Quarto la ritengo opportuna – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – unisce capacità diagnostica a qualità ambientale. In parallelo alle questioni edilizie si lavorerà molto per dare all’ospedale una funzione di hub e si integrerà nella revisione del piano socio sanitario regionale che prenderà forma nei prossimi mesi».