Un’edizione del tutto particolare quella del Festival di Sanremo che sta per cominciare, soprattutto per le centinaia di locali e le migliaia di lavoratori dei pubblici esercizi per i quali il Festival 2021 rischia di avere un retrogusto amaro.
Negli ultimi anni le cinque serate dell’Ariston, con i circa 350 eventi collaterali organizzati da Casa Sanremo, sono state in grado di sviluppare circa 1 milione di euro di fatturato per le imprese della ristorazione, catering e banqueting, rileva Fipe Confcommercio.
Merito di un piccolo esercito di 19 mila persone nei giorni della kermesse canora passano abitualmente almeno due notti nella città ligure, alimentando un’economia locale fatta di agriturismi, bar, locali e ristoranti. Quest’anno, al contrario, sarà una doccia fredda, con i pubblici esercizi che, secondo le stime di Fipe-Confcommercio, dovranno fare a meno di circa 800 mila euro di incassi.
Un colpo tutt’altro che trascurabile per un comparto, rileva l’associazione dei commercianti che, da ormai un anno, soffre una crisi senza precedenti, con 43,3 miliardi di euro perduti nel solo 2020 e che, per il momento continua a non vede alcuna luce in fondo al tunnel.
Nonostante tutto, si legge in una nota, “seppur in scala molto ridotta, il mondo della ristorazione continuerà a lavorare al fianco dei professionisti che daranno vita al 71° Festival della Canzone italiana, con la consueta professionalità e garantendo qualità ed eccellenza sia nei prodotti sia nel servizio”.
Leggi anche: Sanremo, perché la città ha bisogno del Festival anche senza il pubblico.