Oggi, 8 settembre, si festeggia la Giornata mondiale della Fisioterapia.
La data richiama la fondazione della Confederazione mondiale per la fisioterapia che quest’anno, oltre a prepararsi per il settantesimo anniversario del 2021, ha cambiato il proprio nome in World Physiotherapy.
Questa giornata vuole promuovere la professione del fisioterapista, al fine di mettere in luce il ruolo svolto dai fisioterapisti nella promozione della salute e del benessere della popolazione. La giornata internazionale ha anche l’obiettivo di elevare il profilo della professione, nonché di sensibilizzare le istituzioni politiche verso la professione e verso i pazienti.
Per la prima volta nella sua storia questa giornata si svolge con la professione del Fisioterapista all’interno dell’Ordine dei Tsrm e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione e rappresentata dalle commissioni d’Albo territoriali, nominate alla fine dello scorso anno in attesa di completare l’assetto istituzionale previsto dalla legge 3 del 2018 (con l’imminente elezione della Commissione Nazionale d’Albo).
Luca Francini, presidente della commissione d’Albo dei fisioterapisti di Genova Imperia e Savona, a cui sono iscritti circa 1800 professionisti, dice: «Le note vicende sanitarie legate alla pandemia mondiale e le normative emanate dal governo italiane per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sulla vita di tutti sia a livello personale che professionale. Non ci siamo mai fermati, anzi la nostra professione ha dato un aiuto fondamentale, sia nei reparti Covid, sia nelle riabilitazioni post-coronavirus».
Il fatto che ora ci sia una commissione che fa riferimento all’Ordine Tsrm Pstrp è un’ulteriore tutela contro l’abusivismo professionale «che mette a repentaglio la salute di chi si affida a sedicenti guaritori – aggiunge Francini – i fisioterapisti regolari hanno fatto un percorso universitario, superato l’esame di Stato e si sono iscritti all’Ordine, che vigila sulla loro condotta e formazione. Per sapere se si è in buone mani, basta andare sul sito dell’ordine e inserire il nome e il cognome del professionista.