Logistica, turismo e blue economy: sono questi i settori trainanti dell’economia ligure, come testimoniato dai dati presentati oggi al tavolo territoriale dedicato alla Città Metropolitana di Genova di TEHA – The European House – Ambrosetti, tenutosi nella Galleria Aurea del Palazzo di Andrea Doria.
Quello di oggi, dedicato nello specifico a Genova ma che ha fornito una panoramica sull’intera Regione, è il primo dei tavoli di lavori del 2025: i prossimi appuntamenti saranno il 14 aprile a Savona, il 5 maggio alla Spezia e il 21 maggio a Imperia, mentre il forum finale è in programma il prossimo 7 luglio a Rapallo.
«Dall’analisi del Think Tank Liguria 2030 di TEHA, giunto alla sua nona edizione, emerge un’immagine del territorio ligure e genovese fortemente dinamico – commenta Valerio De Molli, managing partner e ceo, TEHA Group – In particolare, considerando il quadro macroeconomico, risultano assolutamente positive le proiezioni di crescita del Pil regionale per il 2025 (+1,4% contro una media nazionale dell’1,2%) e lo stato di salute del mercato del lavoro, come testimonia il tasso di occupazione pari nel 2024 al 67,3%, anche in questo caso superiore rispetto alla media nazionale del 62,2. Inoltre, in Liguria la percentuale di Neet, nel 2024 è pari al 12,4% (inferiore rispetto alla media nazionale del 15,2%) e con un trend negli ultimi 5 anni in progressiva diminuzione. La Regione può puntare inoltre su alcuni asset strategici del territorio, come l’economia del mare, settore nel quale esercita una vera e propria leadership a livello nazionale, il turismo e la ricerca e sviluppo. L’incontro di oggi, inoltre, intende fornire un quadro strategico della provincia di Genova. Il nostro Osservatorio riporta l’immagine di un territorio, quello genovese, in ottima salute: la provincia di Genova, infatti, cresce o resta stabile rispetto all’anno precedente nel 67,9% dei Kpi (19 su 28) migliorando soprattutto nel settore della formazione e innovazione, nel quadro demografico e ambientale e nel settore turistico e culturale. Il Tavolo di oggi – conclude De Molli – inaugura la nostra attività di ascolto dei territori tramite un ciclo di incontri nelle province liguri che si svilupperà nel corso dei prossimi mesi e che rappresenta il core del prossimo Rapporto Strategico 2025 del Think Tank Liguria 2030».
«L’analisi di TEHA parla di una Liguria e di una Genova in salute, proiettate verso un futuro di sviluppo – commenta il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – Particolarmente soddisfacenti sono i numeri relativi all’economia del mare, che confermano il nostro ruolo di guida nel panorama italiano in questo settore, ma anche quelli inerenti la ricerca e la tecnologia, che parlano di un sempre maggior numero di persone impiegate in questi settori tanto strategici per l’economia della Liguria e dell’Italia intera. Dati positivi, insomma, che però non devono farci dimenticare ciò che si può migliorare, a cominciare dal rispetto del cronoprogramma di realizzazione delle nuove infrastrutture e dalla necessità di far incontrare domanda e offerta di lavoro. Presto – conclude il presidente Bucci – ci confronteremo su questi temi con le imprese e i lavoratori liguri, in modo da capire come correggere il tiro in quei settori in cui, come emerge dalla preziosa analisi di TEHA, c’è ancora ciò che ancora non va».
La Liguria in generale
Nel dettaglio, dai dati forniti da TEHA emerge l’immagine di un’economia ligure in salute. Per il 2025 si prevede una crescita del Pil del 1,4%, superiore rispetto alla media nazionale (+1,2%). Il dato 2024 sull’export è più in chiaroscuro: nel 2024, anche a causa della complessa situazione internazionale, si è registrato un calo del 24,1%; tuttavia, prendendo in considerazione il dato complessivo degli ultimi 5 anni, le esportazioni liguri sono cresciute del 12,7%, quasi il doppio rispetto al resto del Nord Ovest (+6,6%).
Buoni anche i dati relativi al tasso di occupazione nella fascia 15 – 64 anni che, con il suo 67,3%, è superiore al dato italiano, fermo a 62,2%. I numeri positivi riguardano sia le donne (tasso di occupazione al 59,8%, maggiore rispetto al 53,3% italiano) che gli uomini (tasso di occupazione al 74,8%, maggiore rispetto al 71,1% italiano).
Per quanto riguarda l’istruzione, la percentuale di Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano) nel 2024 si attesta al 12,45%, dato inferiore alla media nazionale (15,2%).
Fiore all’occhiello della Liguria è la Blue Economy, nella quale la Regione ha un ruolo da leader nel panorama italiano: il 10,6% delle imprese della Regione è attivo nell’economia del mare, percentuale nettamente superiore alla media nazionale (3,8%). Positivo anche il dato sul valore aggiunto generato dall’economia del mare (11,9%) e quello degli occupati nel settore (14,4%), oltre al numero di Teu movimentati nei porti liguri (nel 2024 in aumento del 7,3% rispetto al 2023): tutti numeri che rendono la Liguria il territorio più “blu” d’Italia.
La Liguria si posiziona bene anche nel campo dello sviluppo tecnologico, altro settore strategico per l’economia nazionale. Con una spesa dell’1,6% del Pil investito in ricerca, il territorio è la quinta regione a livello nazionale per investimenti in questa direzione. Spicca anche la percentuale di risorse umane impiegate in ambito scientifico e tecnologico: in Liguria il 39,5% è impiegato in questi ambiti, dato che pone il territorio al quarto posto nella classifica italiana. Per quanto riguarda questo dato, la Liguria è anche tra le regioni italiane che più stanno aumentando il numero di lavoratori impiegati in questo ambito, con un implemento del +2,5% a fronte di una media nazionale del +1,4%.
Altro settore trainante è quello turistico, in particolare nell’arrivo di stranieri: tra il 2019 e il 2024 gli arrivi di turisti dall’estero sono aumentati del 17,9% (+4,4% il dato italiano per lo stesso periodo), le presenze del 20,3% (dato italiano +6,8%).
Complesso il tema delle nuove infrastrutture: alcuni progetti risultano in ritardo ma, secondo TEHA, al 2030 si stima un impatto di +8,4 miliardi sul Pil ligure. Da migliorare anche la disponibilità di manodopera (il 49% delle imprese del sistema produttivo segnala difficoltà di reperimento di lavoratori adatti) e dello “skill mismatch” tra formazione e offerta di lavoro (la percentuale ligure è al 32,7%, mentre la media italiana di attesta al 29,7%).
Il focus sul territorio genovese
Dall’analisi TEHA presentata oggi emerge una Città Metropolitana che cresce o resta stabile rispetto allo scorso anno nella maggior parte delle sezioni tematiche prese in esame (Sistema produttivo, Mercato del Lavoro, Formazione e innovazione, società e ambiente, Turismo e Cultura) e in tutti i tre macro obiettivi (valore aggiunto per abitante, in aumento dell’8,2% rispetto allo scorso anno; età media della popolazione, stabile rispetto allo scorso anno; popolazione in età lavorativa, in aumento di 0,1 punti percentuali).
Per esempio, le presenze turistiche nel genovese sono aumentate del +6,6% nel 2024, gli arrivi di turisti stranieri del 8,5%; molto positivi anche i dati sull’offerta culturale (che calcola gli spettacoli a disposizione ogni mille abitanti), aumentata del 10,3%. In crescita anche la produttività del lavoro (+5,1%) e la percentuale di persone con titolo di studio terziario (a Genova sono il 34,7% della popolazione tra i 25 e i 39 anni). Migliore della media nazionale e regionale anche il numero di Neet, pari al 9,7% dei ragazzi tra i 15 e il 29 anni.