Chiusura cauta, come cauta era stata l’apertura delle Borse europee, che attendono il verdetto della Fed sui tassi d’interesse e le dichiarazioni di Jerome Powell. Il governatore della banca centrale Usa potrebbe decretare una pausa nel percorso di tagli sui tassi, con un massimo tre tagli da 25 punti base il prossimo anno, contro i quattro previsti nelle precedenti stime pubblicate a settembre. Intanto, Eurostat ha confermato l’inflazione annuale dell’area euro a novembre in rialzo al 2,2%. Milano segna +0,25%, Madrid +0,26%, Parigi +0,26%, Londra +0,05%, Francoforte -0,02%. Spread sui 116 punti (variazione +0,52%, rendimento Btp 10 anni +3,41%, rendimento Bund 10 anni +2,25%).
A Piazza Affari guida il listino St (+2,53%) in una giornata favorevole ai titoli tech, UniCredit (+1,31%) è premiata dopo aver portato la sua posizione potenziale complessiva su Commerzbank (+1,64% a Francoforte) a circa il 28% attraverso strumenti derivati. In coda Moncler (-1,56%). intonata alla debolezza complessiva del lusso con Kering (-0,84% a Parigi). Negative anche le utility e il gas, con Hera (-1,18%) e A2A (-1,12%).
L’euro perde quota a 1,047 dollari (da 1,049 in chiusura). Lo yen scambia a 154,018 sul dollaro (da 153,2), mentre il cambio con l’euro vale 161,359 (da 161,23).
In calo il prezzo del petrolio, con il Wti per gennaio a 69,56 dollari al barile (-1,63%) e il Brent per febbraio a 72,79 dollari (-1,52%). In ribasso anche il gas naturale ad Amsterdam a 40,9 euro al mwh (-2,5%).