Fratelli d’Italia alle elezioni regionali risulta essere il primo partito anche in Liguria ma a differenza del dato nazionale non distacca il Pd: ha raccolto il 26,77%, il partito guidato da Elly Schlein il 26,29%.
I risultati degli altri partiti nella regione sono in linea con il dato nazionale. Notevole il fatto che il successo dei dem sia concomitante con quello di Alleanza Verdi e Sinistra, 7,68%. Probabilmente la lista guidata da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli non ha sottratto voti al Pd ma ha conquistato consensi in un’area di sinistra radicale che in altre occasioni si era astenuta dal voto. La Lega strappa un 8,88% che la colloca di poco sopra Forza Italia-Noi moderati (8,43%), confermandola secondo partito della coalizione di centrodestra ma soprattutto esclude il crollo previsto da alcuni. Crolla invece anche in Liguria M5S (10,19%) e non hanno superato la soglia le due coalizioni liberalriformiste: Stati Uniti d’Europa si è fermata al 3,74%, Azione-Siamo europei al 3,53%. In Liguria come nel resto d’Italia gli elettori hanno penalizzato due formazioni che si sono presentate divise con offerte politiche difficili da distinguere. Pace Terra Dignità ha ottenuto il 3,05%, Libertà 0,92%, Alternativa Popolare 0,33%, Rassemblement Valdôtain 0,19. Totale liste 625.621 voti.
Questi i risultati secondo le percentuali. Se guardiamo ai numeri in assoluto, paragonandoli alle ultime elezioni politiche del 2022 lo scenario si presenta parzialmente diverso. Bisogna tenere conto del fatto che si tratta di consultazioni con modalità diverse, comunque un paragone tra le due tornate elettorali può fornirci qualche indicazione. Il Pd cresce in percentuale (dal 22,67% al 26,29%) ma in termini assoluti accusa un moderato calo: da 166.347 a 164.470 voti. Anche Fratelli d’Italia, con il suo aumento dal 24,11% al 26,77%, in realtà ha ottenuto meno consensi (da 176.907 a 167.508). Il calo della Lega dal 9,28% all’8,88% è contenuto nelle percentuali ma drastico in fatto di numeri: da 68.086 a 55.560. Forza Italia è cresciuta sia in percentuale (dal 6,56% all’8,43%), sia nei numeri (da 48.121 a 52.734 voti): 4.613 voti. Nel 2022 aveva partecipato alla coalizione di centrodestra la lista autonoma di Noi Moderati del presidente della Regione Giovanni Toti, raccogliendo 15.645 voti.
M5S è crollato da sia nelle percentuali (dal 12,73% al 10,19%) sia nei numeri (da 93.413 a 63.727. I liberalriformisti che nel 2022 si erano presentati con la coalizione Azione-Italia Viva e +Europa totalizzando il 10,73% e 78.775 voti, a queste europee, divisi in due formazioni hanno visto quasi dimezzati i consensi: sommando Azione e Stati Uniti d’Europa avremmo 45.484 voti e il 7,27% in percentuale.
A poter vantare una crescita sia in percentuale sia in numeri è solo l’Alleanza Verdi Sinistra passata da 31.850 voti del 2022 (4,34%) a 48.069 voti (7,68%).
Oltre il 50%, in aumento rispetto alle precedenti europee, le astensioni: ha votato il 50,61% degli aventi diritto (prec. 58,50%). In particolare: Elettori: 1.305.235, votanti: 660.527 (50,61%), schede nulle: 23.971, schede bianche 10.868, schede contestate: 67.