Nel 2022, le famiglie liguri hanno speso in media 146 euro in più rispetto all’anno precedente per motivi di salute, passando da 1.300 euro a 1.446 euro. L’aumento, pari all’11,3%, è superiore alla media italiana (+64,2 euro, 4,9%) e in controtendenza rispetto al Nord Ovest (in diminuzione di 4,62 euro). È quanto emerge dall’ultimo rapporto diffuso dalla Fondazione Gimbe.
Secondo lo studio, nel 2022 la spesa sanitaria out-of-pocket in Italia, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, ammonta a quasi 37 miliardi di euro: oltre 25,2 milioni di famiglie italiane in media hanno speso per la salute 1.362 euro.
I dati regionali restituiscono un quadro molto eterogeneo. «L’interpretazione dei dati regionali – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – non è univoca perché la spesa delle famiglie per la salute è influenzata da numerose variabili: la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari pubblici, la capacità di spesa delle famiglie, il consumismo sanitario e, in misura minore, l’eventuale rimborso della spesa da parte di assicurazioni e fondi sanitari».
Rinunce a prestazioni sanitarie
I dati forniti dal Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile 2022, realizzato in collaborazione tra Istat e Cnel documentano che la percentuale di persone che rinunciano a prestazioni sanitarie nel 2022 si è attestata al 7%, percentuale comunque maggiore a quella pre-pandemica del 2019 (6,3%). In Liguria nel 2022 ha rinunciato alle prestazioni sanitarie il 5,8% delle famiglie liguri.
In totale in Italia, si tratta di oltre 4,13 milioni di persone che, secondo la definizione Istat, spiega Cartabellotta “dichiarano di aver rinunciato nell’ultimo anno a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno, per uno o più motivi: problemi economici (impossibilità di pagare, costo eccessivo), difficoltà di accesso (struttura lontana, mancanza di trasporti, orari scomodi), lunghi tempi di attesa“.