È stato diramato da Regione Liguria il decreto sull’assegnazione dei nuovi impianti vitivinicoli concessi ai produttori del settore che hanno fatto domanda: per la Liguria, secondo l’elenco reso noto dal Ministero, sono 193 i beneficiari, per una superficie complessiva di 166.547 metri quadrati.
Le autorizzazioni concesse sono valide per tre anni. Il provvedimento precede che il vigneto che sarà impiantato utilizzando l’autorizzazione dovrà essere mantenuto per un minimo di 5 anni, fatti salvi i casi di forza maggiore e/o circostanze eccezionali e motivi fitosanitari (l’eventuale estirpazione prima dello scadere dei 5 anni non darà origine ad autorizzazioni di reimpianto).
«Rispetto al parametro europeo dell’1% della superficie complessiva vitata, come Cia Savona ribadiamo la necessità di adeguamenti tecnico-normativi che possano soddisfare effettivamente le richieste dei viticoltori liguri e savonesi, ricordando che numerose domande sono rimaste al palo in un momento in cui le aziende hanno bisogno di nuovi e maggiori spazi e terreni» afferma il referente dell’associazione agricola Mirco Mastroianni.
«Considerando anche la conformazione territoriale della Liguria, nel rispetto delle regole Ue, la ripartizione per nuovi vigneti è ancora troppo bassa, per questo in occasione degli incontri del tavolo verde avevamo chiesto criteri e modalità di assegnazione maggiormente flessibili da un lato ma che possano certificare anche una destinazione precisa. Non a caso, tra le nostre proposte anche quella di un nuovo inventario dei vigneti a livello regionale».
Il responsabile Cia poi sottolinea: «Non è stato ancora affrontato il riutilizzo di vigneti già registrati ma ormai in disuso e abbandonati, con una catalogazione si potrebbe destinare nuove superfici a quanti sono stati esclusi dall’assegnazione».
«Dunque, Cia Savona ribadisce la necessità di rivedere il sistema di gestione sull’assegnazione delle nuove superfici, in quanto l’aumento delle autorizzazioni per gli impianti rimane una priorità fondamentale per la stessa competitività del comparto vitivinicolo savonese e ligure».
«Inoltre, vigneti più ampi e diversificati darebbero impulso e vigore ai produttori per aumentare una quantità che negli ultimi anni ha visto cali superiori al 20-25%. Il tutto andrebbe a vantaggio della stessa filiera del vino e al settore enologico, senza contare il rafforzamento del difficile processo di recupero e valorizzazione delle aree rurali», conclude Mastroianni.