«Finalmente le Asl liguri potranno stabilizzare anche il personale infermieristico con contratto interinale che ha prestato la propria attività durante la pandemia. Si tratta di un passo avanti importante verso il recupero di un gap che creava un’ingiusta disparità di trattamento», così il consigliere regionale del Partito democratico Davide Natale, dopo che la sua interrogazione è stata discussa in Consiglio regionale e ha trovato risposta positiva da parte dell’assessore alla Sanità Angelo Gratarola.
«Il governo Draghi aveva già previsto che questa tipologia di lavoratori venisse stabilizzata, ma inspiegabilmente le diverse Asl non hanno dato seguito a questa direttiva − dice Natale −. Oggi l’assessore Gratarola, rispondendo alla mia interrogazione in cui si chiedeva di non privare tutti coloro che erano stati assunti attraverso agenzie di lavoro interinali di essere stabilizzati, ha fatto sapere che quanto chiesto anche in Liguria diventerà realtà».
«Questo è un atto di giustizia nei confronti di quei tanti lavoratori che erano ancor più precari di coloro he avevano un contratto a tempo determinato e che oggi possono raggiungere il traguardo della stabilizzazione: un punto di arrivo e nello stesso tempo un punto di partenza più concreto per il loro lavoro. Una politica − conclude il consigliere Pd − che ora deve essere estesa a tutti gli altri professionisti della sanità pubblica in attesa di una stabilizzazione».
In materia di carenza di personale infermieristico in Liguria interviene anche il consigliere regionale della Lega e presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto che apre alla possibilità di attingere dall’estero per rimpolpare le fila dei professionisti sanitari.
«C’è un congruo e adeguato numero di personale infermieristico in formazione in Liguria? − domanda Brunetto − Altrimenti è necessario aumentarne il numero, anche attingendo dall’estero. Compreso il personale proveniente da Paesi extra Ue che diano garanzia di standard formativi almeno pari a quelli del nostro Paese. Per esempio creando specifiche convenzioni tra Unige e altri Atenei di nazioni straniere».
«Infatti, dato l’azzeramento delle graduatorie e il fabbisogno manifestato di ulteriori 186 infermieri, Alisa recentemente ha dato mandato alle Asl 1 e Asl 2 di procedere a un nuovo bando, anche perché la necessità di reperire personale infermieristico riguarda pure tutto il comparto delle strutture sociosanitarie. L’assessore competente, rispondendo alla mia interrogazione, ha spiegato che nell’ambito della rilevazione annuale del fabbisogno formativo la Regione Liguria ha individuato in 700 unità gli accessi alla Facoltà di Infermieristica per l’anno 2023/2024. Tale numero, ha ribadito l’assessore, può garantire le necessità di infermieri presso i vari enti liguri del servizio sanitario regionale nel suo complesso (pubblici e privati) nel medio-lungo periodo. Tuttavia l’Ateneo genovese non è in grado di soddisfare tale fabbisogno. Si può ipotizzare che a seguito delle sessioni di marzo/aprile e di ottobre/novembre, almeno 450 infermieri formati in Liguria saranno disponibili per le esigenze del mercato del lavoro. Il restante fabbisogno andrebbe soddisfatto mediante lavoratori provenienti da altre regioni, che però non sempre si rivelano in numero sufficiente», conclude Brunetto.