Un progetto di mappatura dell’internazionalizzazione delle imprese liguri associate a Confindustria Genova, a Confindustria La Spezia, all’Unione Industriali di Savona e a Confindustria Imperia.
«La mappatura nasce − spiega Maria Caterina Chiesa, vicepresidente Confindustria Genova con delega alla Finanza e all’internazionalizzazione − da un tavolo tecnico sull’internazionalizzazione dopo l’incorporazione da parte di Confindustria di Alce, l’Associazione ligure per il commercio estero, in modo da andare incontro alle esigenze delle nostre aziende. Lo abbiamo ritenuto necessario dopo il Covid, in modo da dare maggiori elementi per l’internazionalizzazione delle imprese. Un’esigenza molto sentita, visto che anche le altre nostre territoriali hanno partecipato».
Saranno 130 le aziende analizzate, rappresentative di tutti i comparti e di tutte le province e aggiornata con una sorta di work in progress per avere il quadro della presenza all’estero delle imprese del sistema confindustriale ligure, anche alla luce delle mutate condizioni internazionali che hanno costretto molte aziende a un profondo ripensamento delle proprie strategie commerciali.
I destinatari sono le istituzioni: Regione Liguria, Liguria International, sistema camerale, Ice, governo.
Il progetto è realizzato con la collaborazione del Diec-Dipartimento di Economia dell’Università di Genova.
«Coinvolgiamo gli studenti del corso di economia aziendale − sottolinea il rettore Federico Delfino − facciamo fare un’esperienza ai ragazzi in contatto con le realtà produttive e vedremo i risultati. Oggi l’internazionalizzazione va ripensata e credo che questa operazione sia un’esperienza win-win, che apre scenari nuovi per i dieci studenti che si occuperanno della survey».
Gli studenti sottoporranno alle aziende un’intervista per conoscerne la presenza sui mercati esteri, l’interesse per nuovi mercati, quali sono i servizi o gli strumenti utilizzati o ritenuti necessari ma non ancora disponibili a tale scopo. Gli studenti saranno coinvolti attraverso un tirocinio curriculare – attivato dalla società di servizi di Confindustria Genova – che consentirà loro anche l’acquisizione di crediti formativi.
L’iniziativa è possibile anche grazie al contributo di Bper Banca e da due banche del gruppo con un forte radicamento territoriale: Banca Carige e Banco di Sardegna. Stefano Bellucci, responsabile per Bper del servizio Global Transaction Banking, commenta: «Questa è un’iniziativa interessante perché si parte dal raccogliere le esigenze delle aziende per poi proporre loro servizi realmente utili. Quello che ci ha insegnato la guerra tra Russia e Ucraina è che occorre diversificare i mercati di sbocco, altrimenti si andrà in difficoltà com’è accaduto per i calzaturifici delle Marche. Quello che ci chiedono le aziende di solito è un supporto per le missioni internazionali, incontri B2B anche virtuali, piani di formazione, iniziative di comunicazione e di marketing, assistenza finanziaria e assicurativa».
Matteo Bigarelli, direttore generale di Banca Carige, in una nota evidenzia: «Carige è da sempre la banca riferimento di una delle regioni marittime e portuali più importanti del Mediterraneo, un’area dove l’apertura al resto del mondo è connaturata alla struttura del tessuto economico e sociale. Già lo scorso anno la Banca aveva promosso una survey tra le imprese clienti in cui il tema dello sbocco sui mercati esteri risultava tra gli aspetti nei cui confronti le aziende avevano mostrato maggior interesse. Abbiamo quindi aderito con convinzione all’iniziativa propostaci da Confindustria Genova, certi che una mappatura delle attività estere e delle esigenze in quest’ambito delle nostre imprese possa favorire lo sviluppo di sinergie tra le imprese e tra queste e il mondo del credito. Sono certo che in quest’ambito, l’imminente ingresso di Banca Carige in Bper Banca, istituto già molto attivo in regioni dove il mondo imprenditoriale presenta una forte vocazione all’export, offrirà alle imprese liguri ulteriori e nuove competenze per affrontare le sfide di un mercato internazionale sempre più complesso».
«Il Banco di Sardegna è presente in Liguria dal lontano 1957, anno in cui venne aperta la prima filiale della nostra banca sul continente, a Genova in piazza 5 Lampadi; il legame con questa regione, pertanto – aggiunge in una nota Roberto Ajolfi, responsabile Servizio imprese e corporate finance del Banco di Sardegna – è da decenni solido e concreto, sia verso le famiglie sia verso le imprese. Abbiamo quindi ritenuto naturale e costruttivo partecipare con le nostre conoscenze e relazioni a questa iniziativa con Bper Banca e Carige, dando il nostro contributo di consulenza e supporto finanziario al miglioramento della propensione all’internazionalizzazione delle imprese genovesi e di tutta la regione Liguria».