«Il tema di Acciaierie d’Italia è molto complesso, è all’attenzione del governo e riguarda soprattutto la possibilità dell’azienda di far riferimento a un supporto finanziario importante. Dopo la perdita di maggioranza da parte di ArcelorMittal, Acciaierie ha vissuto sostanzialmente senza aver accesso al credito bancario: le nostre difficoltà sono importanti, non di mercato, ma di funzionamento dell’azienda in queste condizioni, in cui l’azionista di riferimento ha perso le sue caratteristiche originarie di privato e c’è una compartecipazione di due azionisti che devono dotare l’azienda di risorse importanti». Sono le parole del presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, ripreso dall’agenzia Dire questa mattina a Genova a margine del Forum Ambrosetti.
«Un’azienda ha bisogno di fare investimenti e, per farli, serve una dotazione di capitale importante – prosegue Bernabè – oggi le Acciaierie hanno avuto una dotazione di capitale con l’ingresso di ArcelorMittal, una minore dotazione di capitale quando c’è stato l’incremento della partecipazione di Invitalia, ma tenuto conto delle dimensioni di Acciaierie, il problema finanziario, degli investimenti è importante».
Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano poi della possibilità che l’azienda restituisca alla città una parte delle aree ex Ilva dello stabilimento di Cornigliano, attualmente occupate ma improduttive, Bernabè ha affermato: «In questo momento, tenuto conto dell’assetto logistico dello stabilimento, credo sia difficile fare qualsiasi cosa. Lo stabilimento ha bisogno di quegli spazi. In un processo di trasformazione che richiede risorse molto importanti da parte degli azionisti il tema può essere rimesso in discussione, ma richiede una completa trasformazione dell’assetto produttivo e degli stabilimenti. Oggi, nella condizione attuale, c’è poco che si possa fare».