Sono definiti ingenti e irreversibili i danni economici e sociali che si stanno già ripercuotendo sul settore del banqueting & catering, a causa dell’ordinanza che ha sospeso manifestazioni e iniziative che comportano l’afflusso di pubblico di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica.
Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione Nazionale Banqueting&Catering e alla guida della Capurro Ricevimenti di Genova, lancia il grido d’allarme: «Ci rendiamo conto che le misure di prevenzione adottate dalle Istituzioni e autorità siano fortemente necessarie ma tali provvedimenti stanno mettendo in ginocchio il nostro comparto».
Il settore ha urgenza di ricevere tempestive risposte su agevolazioni fiscali, ammortizzatori sociali, revisione delle scadenze e protocolli ad hoc per sostenere le imprese a fronteggiare una crisi di mercato di tale portata. «Necessitiamo di sostegno concreto e un piano operativo strategico da mettere in atto immediatamente», afferma Capurro.
Dichiarazioni sostenute anche da Lino Enrico Stoppani, pesidente Fipe, che si allinea con la posizione decisa di Anbc, affermando che le misure di contenimento imposte dall’esigenza di arginare il contagio stanno colpendo pesantemente tutto il settore dei pubblici esercizi e che le norme di sicurezza, rispettate pedissequamente dalle categorie, insieme a una comunicazione non sempre coordinata ed efficace, hanno generato un effetto psicosi fra i consumatori e i clienti.
Si stimano già nei primi 4 mesi del 2020 una perdita di oltre 2 milioni di euro di fatturato, con rischi occupazionali di 20.000 risorse umane.
Dati allarmanti già riscontrati e riconfermati dal settore che consta di oltre 1300 aziende sul territorio nazionale e dai soci di Anbc, che include più di 38 imprese associate.
Pippo Traverso, proprietario e socio della Capurro Ricevimenti di Genova, notifica a sua volta una perdita di 1500 ospiti per manifestazioni cancellate in soli tre giorni lavorativi.
I vertici di Fipe e Anbc sollecitano la messa in stato di crisi ed emergenza del settore con alcune possibili linee di intervento tempestive e urgenti, come la sospensione all’obbligo del versamento delle imposte contributive e dei premi ai propri dipendenti come già avvenuto in precedenza in occasione di calamità causa forza maggiore e di poter accedere al Fis – fondo di integrazione salariale.