Debutto ampiamente positivo nel segmento Aim Italia di Borsa Italiana per Gismondi 1754, la dinastia di gioiellieri genovesi. Alle 10.39 il titolo guadagnava il 7,81% a 3,45 euro: 210 i contratti.
Il ceo Massimo Gismondi spiega: «Siamo entrati in Borsa per raccogliere capitali e far esplodere il marchio. Siamo partiti per un viaggio dal Mar Ligure per veleggiare in Oceano aperto».
Nel prossimo triennio Gismondi aprirà 15 nuove location, per arrivare poi a 40. I punti vendita attualmente sono a Genova, Portofino, Milano e Saint Moritz, a Praga c’è un franchising, mentre due sono i retailer a Napoli e San Pietroburgo. Negli Usa sono attive complessivamente 13 location.
La filosofia di Gismondi, ha spiegato il ceo, sta nel taylor made alla portata di tutti. Il cliente può farsi fare il gioiello come vuole senza costi impossibili, grazia al fatto che attraverso i laboratori (uno proprio e altri sei esterni ma in stretta collaborazione con l’azienda, viene seguita l’intera filiera. Continuare con questa impostazione sarà possibile anche in futuro, persino con una crescita fino a 10 volte la dimensione attuale. L’obiettivo è espandersi soprattutto in Usa, Europa e Medio Oriente.
Nei manufatti di Gismondi il supporto metallico, oro o altro, ha la funzione di valorizzare la pietra, vera protagonista del gioiello: il metallo resta quindi in secondo piano e deve dare un’idea di leggerezza. Per ottenere questa leggerezza nei laboratori di Valenza Po che collaborano con l’azienda genovese sono tornati a lavorare i nonni degli attuali artigiani, depositari di una tecnica che nessuno usava più: quella che permette di realizzare fili d’oro di 0,5 mm di diametro.
«I nostri gioielli sono volutamente non perfetti nel disegno – aggiunge il direttore generale Stefano Rocca – sono caratterizzati da una leggera asimmetria, non solo perché fatti a mano, ma anche perché la simmetria è voluta: così non danno mai un’idea di monotonia».
Nell’ambito della procedura di ammissione alla quotazione, Gismondi1754 è affiancata da EnVent Capital Markets in qualità di nomad, global coordinator ed equity research provider. Emintad agisce come financial advisor, Bdo in qualità di società di revisione, mentre Lca Studio Legale è legal advisor e consulente fiscale. Directa Sim svolge il ruolo di collocatore per il retail, A2B è consulente per i dati extracontabili, KT&Partners equity research provider, mentre Spriano Communication&Partners è advisor per la comunicazione. Banca Akros ha svolto il ruolo di specialist.