57.476 arrivi e 238.805 presenze turistiche in meno nei primi cinque mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018. Gli ultimi dati resi pubblici dall’Osservatorio regionale sul Turismo evidenziano un’ulteriore battuta d’arresto per il flussi turistici in Liguria: -3,66% gli arrivi e -5,56% le presenze. In particolare, nel solo mese di maggio la Liguria ha “perso” poco più di 63 mila arrivi, la maggior parte stranieri (quasi 44 mila), un calo del 12,6%, mentre le presenze nel mese si sono ridotte del 15,4% (-211 mila).
Complessivamente, da inizio anno fino a maggio gli arrivi sono stati 1,51 milioni (1,57 nel 2018), mentre le presenze ammontano a 4,05 milioni (4,29 milioni nel 2018). Nel mese di maggio, 438.600 circa gli arrivi (502.126 nel 2018) e 1,16 milioni le presenze (1,37 milioni nel 2018).
Secondo la Cgil, i numeri sono preoccupanti: «Nei primi cinque mesi dell’anno − commenta Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Liguria − gli arrivi dei turisti italiani sono calati solo dello 0,7%, ma quelli degli stranieri sono scesi di ben il 7,7%. Idem e forse anche peggio per le presenze, con gli italiani che tengono, pur calando leggermente (-0,8%) e gli stranieri in fuga (-12,5%). Negativi anche i dati sulla tipologia di soggiorno dove entrambi i comparti dell’alberghiero e dell’extra-alberghiero hanno segno negativo con una contrazione rispettivamente del -3,6% negli arrivi e del 5,3% nelle presenze nel primo caso e del -3,8% negli arrivi e del -6,1% delle presenze nel secondo».
Sui dati territoriali, De Silva rileva un solo dato positivo sugli arrivi di Imperia: «Per il resto – spiega – è una lunga sfilza di segni meno. Peggio di tutte fa Genova che perde oltre il 7% sullo stesso periodo del 2018, La Spezia cala del 3% negli arrivi e del doppio nelle presenze, mentre stesso trend – solo ancor più negativo – per Savona che cala del 3,6% negli arrivi e del 7,3% nelle presenze facendo peggio pure di Genova». Solo Imperia ha un +2,3% negli arrivi e una sostanziale stabilità nelle presenze (-0,1%).
Per Federico Vesigna, segretario generale Cgil Liguria, «Evidentemente si è sottovalutato l’impatto del crollo del ponte Morandi che continua a produrre i suoi effetti negativi e nel frattempo vengono al pettine i nodi irrisolti di una politica regionale che, quando i numeri erano positivi e c’era il tempo per farlo, non ha saputo affrontare il tema della destagionalizzazione attraverso la diversificazione dell’offerta turistica. Anche il patto per il lavoro nel turismo firmato nella sua seconda edizione rischia di non essere sufficiente perché immaginato per migliorare la qualità del lavoro in una fase di crescita dei flussi: oggi potrebbe non riuscire a esplicare gli stessi effetti della prima edizione perché il pericolo è che al calo dei flussi turistici possa corrispondere una diminuzione dei livelli occupazionali. Del resto, non è con gli incentivi che gli imprenditori assumono se a mancare è il lavoro».
Rincara la dose l’opposizione in consiglio regionale, con il Pd che, in una nota firmata da Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti, sottolinea: «Forse servirebbe qualche idea nuova e magari una programmazione con un respiro più ampio. Altrimenti rischiamo che un nuovo motore di sviluppo per la Liguria come era (e dovrebbe essere ancora oggi) il turismo diventi un tallone d’Achille. Naturalmente l’assessore Berrino – come ha fatto anche con i Centri per l’impiego, dove si ostina a non voler stabilizzare i precari – dirà che è colpa di chi c’era prima. Ma la realtà è difficile da smentire e da nascondere. Fino a pochi anni fa la Liguria era una delle regioni italiane che cresceva di più sul fronte turistico, grazie al traino delle sue riviere e del capoluogo. Oggi, grazie alla cura Toti-Berrino, ci troviamo a fare i conti con una fitta serie di indicatori negativi e un calo delle presenze che appare inarrestabile». Per il consigliere M5S Fabio Tosi «La nostra previsione era corretta – sostiene – abbiamo assistito all’ennesimo esercizio retorico, all’ennesima sceneggiata politica. Fumo negli occhi per distogliere l’attenzione dalla realtà, che è una sola e purtroppo cruda: il turismo ligure è in picchiata. Alle argomentazioni concrete, Toti e Berrino hanno preferito l’ormai logoro gioco degli insulti e della fuffa mediatica. Non si sono accorti che tutti hanno letto le cifre allo stesso modo: performance fortemente negativa».
Turismo: quando troppe variabili mettono in dubbio l’oggettività dei dati
Immediata la replica dell’assessore al Turismo Gianni Berrino: «Siamo certi di aver preso le contromisure e le iniziative giuste, non di facciata o di immagine ma di sostanza − spiega − la presenza in Europa negli eventi e nelle fiere di settore, la lotta all’evasione sulle case in affitto a uso turistico, l’aiuto agli operatori con il patto per il turismo. I risultati, al di là di una situazione eccezionale come quella registrata a maggio, si vedono, e i numeri sul lungo periodo lo confermano: dal 2015 il segno è ancora positivo, nonostante tutto quello che è successo. Il raffronto 2019 su 2015 evidenzia un +3,57% di arrivi e un +2,59% di presenze. Per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari nei centri per l’impiego, ripetiamo ciò che abbiamo già detto in altre occasioni: la nostra volontà politica è stabilizzare tutti non appena ci saranno gli strumenti giuridici per farlo. Attendiamo per questo l’interpretazione autentica dalla Conferenza Stato Regioni».
Secondo Regione Liguria, il dato particolarmente negativo di maggio va ricondotto all’eccezionalità del mese dal punto di vista meteorologico, particolarmente freddo e piovoso, situazione che «ha prodotto, come era ampiamente prevedibile, un dato eccezionalmente negativo negli arrivi e nelle presenze turistiche, in Liguria come in buona parte del nord e del centro italia», commenta il presidente della Regione Giovanni Toti, sottolineando anche come non si possa tenere conto di due fatti gravi avvenuti nel 2018, che hanno frenato non poco la crescita che era in atto e ormai consolidata.
“Andando più nel dettaglio − puntualizza la nota della Regione − nel mese di maggio arrivi e presenze si concentrano tipicamente nei fine settimana. Nel maggio scorso i fine settimana in Liguria sono stati caratterizzati da un meteo molto sfavorevole, in particolare: 3-5 maggio allerta meteo gialla su tutti i bacini; 10-12 maggio avviso per venti di burrasca forte; 17-19 maggio pioggia diffusa; 24-26 maggio nuvoloso/variabile. Nessuno poteva aspettarsi un dato dei flussi positivo; nonostante ciò, e nonostante tutte le difficoltà attraversate nell’ultimo anno, il raffronto sui dati complessivi dal 2015 è ancora positivo”.
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