Beppe Grillo “potrebbe redimersi.. è Pasqua”. Lo scrive Marika Cassimatis sulla sua pagina Facebook, invitando il leader del Movimento 5 Stelle a cambiare posizione sulla scelta del candidato sindaco di Genova.
Ma è difficile che il leader di M5S possa “redimersi”. La mossa di Grillo, di annullare la vittoria di Cassimatis alle “comunarie” e fare ripetere le elezioni, vinte poi da Luca Pirondini, mossa bocciata dal Tribunale di Genova, con il passare del tempo più che un infortunio sembra una scelta strategica ben ponderata.
La coppia Luca Pirondini-Marika Cassimatis è infatti diventata un’arma micidiale nelle mani di Beppe Grillo, che ha messo gli avversari di M5S nell’impossibilità di sapere quale sia il candidato da battere: lui, lei, tutti e due, nessuno? Risvolto negativo di questo brillante stratagemma potrebbe essere l’impossibilità, per i potenziali elettori del MoVimento, di sapere quale sia il candidato da votare.
La trovata di Grillo segna comunque un importante passaggio dell’M5S dalla farsa consueta al vaudeville: il nuovo modello del partito guidato dal comico genovese si ispira chiaramente all’”Albergo del Libero Scambio” di Georges Feydeau, un albergo dove mariti e mogli si danno appuntamento con i ripettivi amanti nelle stesse ore ma pareti e letti girevoli, a suo tempo costruiti per consentire fughe all’improvviso apparire di coniugi gelosi, e azionati involontariamente dai protagonisti, impediscono agli adulteri tanto di consumare il rapporto quanto di essere scoperti.
In opere di questo genere i personaggi interagiscono tra loro come le rotelline di un orologio meccanico e solo se regista e attori riescono a realizzare la sincronia prevista si ottiene la risata dello spettatore. È ciò che avviene nel vaudeville dell’M5S, dove Grillo, Cassimatis, Pirondini, Salvatore, giudici, avvocati e parlamentari compaiono e scompaiono improvvisamente, in un susseguirsi vertiginoso di situazioni imbarazzanti, e intricatissime, perfettamente congegnate. “Oh cielo, mio marito!” è l’esclamazione tipica del vaudeville di Feydeau, “Oh cielo, il blog” quella di M5S.