Il gruppo transalpino Carrefour ha avviato la procedura di licenziamento per quasi 500 dei suoi 20 mila dipendenti italiani, dopo aver chiuso in rosso il 2016. Se in regioni come il Piemonte si respira un’aria di forte preoccupazione, in Liguria la situazione sembra più gestibile. Oltre 30 i piccoli e grandi centro commerciali in cui sarà ridotta la forza lavoro.
Questa mattina si è tenuta un’assemblea di emergenza al Docks Market di Vado Ligure. «Tra i lavoratori c’è preoccupazione per la tenuta dell’azienda, ma le ripercussioni qui in provincia sono gestibili – ha rassicurato Cristiano Ghiglia, nuovo segretario Filcams Cgil di Savona – Stiamo discutendo un piano di flessibilità con normali relazioni sindacali».
Tutt’altra situazione invece in Piemonte, la regione che, in base al piano aziendale, risulterà la più colpita. Dovrà fare i conti con 217 esuberi e vedrà probabilmente chiudere due ipermercati: a Trofarello, nella città metropolitana di Torino, e a Borgomanero, nel novarese. E i sindacati sono sul piede di guerra: «È il fallimento del sempre aperto – dice Luca Sanna, funzionario Cgil – Questi 500 esuberi arrivano dopo la liberalizzazione del lavoro di domenica, nei festivi e in tutte le 24 ore del giorno». Il sindacato punta alla ricollocazione dei 111 lavoratori dei due iper Carrefour a rischio chiusura nei piccoli supermercati o nei negozi di prossimità. Per gli esuberi la richiesta è di evitare i licenziamenti grazie agli ammortizzatori sociali.
Preoccupata anche Gianna Pentenero, assessore regionale piemontese al Lavoro, che ricorda come «questa perdita di posti di lavoro arrivi proprio nei settori che, negli ultimi anni, si erano mostrati più predisposti ad assumere».
La multinazionale francese Carrefour ha chiuso il 2016 con 5,48 miliardi di fatturato in Italia. Le strutture di maggiori dimensioni hanno registrato una perdita di circa l’1 per cento.