Quella che lancia Italian Innovation Hub a Genova e alla Liguria è una vera e propria sfida all’innovazione. Nella regione 16esima in Italia per numero di startup innovative, 20esima per rapporto tra startup e resto del mondo imprenditoriale e 15esima per distribuzione regionale di finanziamenti del Mise per questo settore, Fondazione Ricerca & Imprenditorialità, Università di Genova, Confindustria Genova e Genova 2021 scelgono Genova per far partire un progetto nazionale di sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative.
Tutto nasce dall’arrivo a Genova della Fondazione Ricerca & Imprenditorialità, realtà nazionale nata nel 2010 e di cui fanno parte grandi aziende (Finmeccanica, Telecom Italia), mondo della ricerca (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Fondazione Politecnico di Milano, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), banche (Intesa San Paolo), istituzioni (NetVal, Fondazione Cariplo). «La forza trainante del progetto Italian Innovation Hub – spiega Riccardo Varaldo della Fondazione e professore all’Università Sant’Anna – un vero unicum a livello nazionale, è che per la prima volta un gruppo di grandi imprese sono insieme a istituzioni di ricerca di eccellenza, come Iit, Università e istituzioni finanziarie per l’innovazione e soprattutto per fare di Genova il primo hub innovativo d’Italia. Il programma è nazionale: da un lato presentiamo anche una proposta per imprese innovative strutturate a cui vogliamo proporre un passaggio di scala industriale a Genova e in Liguria: un modo per valorizzare la città e questo territorio». Trasformare, in pratica, la Liguria nella “Silicon Valley” d’Italia. Come?
Presentato nella sede della Fondazione Ansaldo, parte oggi un bando a cui possono partecipare da una parte le imprese del territorio, dall’altra quelle italiane che vogliano investire in Liguria. Il bando sarà aperto fino al 15 gennaio: delle domande presentate ne saranno selezionate dieci e, di queste, cinque saranno le vincitrici che riceveranno premi in denaro e soprattutto un sostegno per la creazione del proprio business plan e per l’inserimento sul mercato. «In questo percorso – spiega Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Genova – sarà importante anche il ruolo delle istituzioni» e strizza l’occhio a Emanuele Piazza e Walter Bertini, presenti all’incontro in rappresentanza di Comune di Genova e Regione Liguria: «La semplificazione attuativa sarà fondamentale, chissà che si possa intervenire anche con defiscalizzazioni». Se il Comune ha poche risorse a disposizione, come spiega l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, «siamo invece disponibili a mettere a disposizione delle startup il nostro patrimonio immobiliare – dice Piazza – a partire dai locali ex Siemens in viale Cembrano a Sturla. Ma presto faremo partire anche un bando per il recupero delle ville storiche di Genova: un modo per utilizzare in modo proficuo questo importante patrimonio». Bertini di Filse fa le veci dell’assessore regionale Edoardo Rixi e spiega: «Nel documento di crescita che la giunta sta elaborando in queste ore uno dei punti fondamentali è proprio la defiscalizzazione dell’Irap. Inoltre la fondazione sarà convocata la prossima settimana in Regione e Rixi si aspetta di avviare un percorso di condivisione della strategia d’innovazione».
Genova dunque al centro di un progetto ambizioso che punta, per la nostra regione, a «compensare gli squilibri tra punte di eccellenza industriali e capacità di creare startup», descrive Varaldo. Non a caso, la Liguria è seconda per numero di addetti alle unità locali (con oltre 200 persone) delle grandi imprese. Imprese che rappresentano quindi una leva per l’avvio di nuove realtà innovative. Chi però preferisce non parlare di numeri è Fabrizio Ferrari, presidente di Genova 2021, l’associazione che nasce da Dixet e Confindustria per tracciare linee strategiche e innovative per la città: «La Liguria è terreno fertile per l’innovazione – commenta – sono certo che questo settore darà molte soddisfazioni: è un campo su cui la nostra regione può giocare carte vincenti».
Innovazione che non può fare a meno dei giovani e della didattica, come afferma Enrico Giunchiglia dell’Università di Genova: «L’Università compete a livello mondiale. Siamo attivi internamente con bandi interni e con l’adesione a tutti i programmi di innovazione esterni. Da noi si sono formate oltre 60 spin off».