L’ufficio antisismica e cemento armato della Provincia di Imperia rischia la paralisi totale. Il colpo di grazia potrebbe arrivare dopo il provvedimento dell’ordine provinciale degli ingegneri che, con lettera del consiglio firmata dal presidente Domenico Pino, “diffida” i suoi iscritti a proseguire la collaborazione volontaria e straordinaria con l’ente nelle commissioni per le pratiche edilizie antisismiche. La situazione d’emergenza dell’ufficio cemento armato perdura ormai da oltre due anni, quando la normativa regionale, recependo una legge nazionale, aveva imposto
l’obbligo di autorizzazione preventiva per l’antisismica, poi limitato con emendamento a quelle per le nuove costruzioni.
I tempi d’attesa per l’evasione delle pratiche avevano raggiunto un anno, poi la collaborazione degli ingegneri ha permesso di smaltire il carico: oggi si attesta sugli otto, nove mesi di attesa. Situazione che può solo peggiorare visto che la Provincia non ha ancora sostituito la figura del geologo, in pensione dallo scorso settembre. Pratiche sommerse e cantieri bloccati in una provincia dove sono ventuno i comuni in cui è necessaria l’autorizzazione preventiva, a fronte di soli quattro impiegati chiamati a processare tra le duecento e le trecento pratiche annue. La funzione è regionale ma è delegata alla Provincia.
«Nessun provvedimento da parte dell’Amministrazione» per trovare una soluzione a questa emergenza, hanno denunciato gli ingegneri. Un batti e ribatti anche sulla firma del nuovo protocollo che avrebbe permesso di portare da dodici a trenta i professionisti volontari, su rotazione, nelle commissioni. Un atto «di fatto ignorato» dall’amministrazione secondo l’ordine degli ingegneri. Era invece in fase di esame per nominativi giunti a fine ottobre secondo il dirigente Mauro Balestra e lo stesso presidente della Provincia Fabio Natta, che aggiunge: «Subito dopo l’esito del referendum il presidente dell’Unione delle province italiane era già a colloquio con il presidente della Repubblica Mattarella. Sulle province pendeva la legge Delrio che ne anticipava l’abolizione. Ci saranno presto nuovi incontri e cercheremo di capire cosa ci riserverà il futuro».