Con la vittoria di Trump (e Musk) Wall Street vola, mentre le Borse europee temono le politiche commerciali del nuovo presidente Usa che potrebbe introdurre dazi all’import dall’Europa e sono deluse dalle misure decise dal governo di Pechino a sostegno delll’economia: il nuovo pacchetto fiscale da 1,4 trilioni di dollari non allontana i dubbi sulla ripresa dei consumi cinesi. I più penalizzati dalle previsioni negative sul mercato cinese sono i titoli del lusso. Va male anche l’automotive. Milano segna -0,48%, Madrid -0,16%, Francoforte -0,76, Parigi -1,17%, Londra -0,84%. Spread Btp/Bund sui 129 punti variazione -0,35%, rendimento Btp 10 anni +3,66%, rendimento Bund 10 anni +2,37%).
A Piazza Affari chiudono in ribasso i titoli riferibili a Exor, Stellantis (-3,7%) e Iveco (-3,94%), in scia ai numeri in calo di Cnh (-9% a Wall Street). In forte ribasso anche Unipol (-6,12%), Azimut (-5,36%), Bper (-4,38%). Brilla Mps (+3,11%).
L’euro perde terreno rispetto al dollaro a 1,072 (1,078 in chiusura la vigilia) e vale 163,7 yen (165,21 yen), mentre il cross dollaro/yen è a 152,61 (153,16).
Il petrolio scende con il Wti di dicembre a 70,2 dollari (-2,98%) e il Brent a 73,68 (-2,68%). Sale il prezzo del gas naturale scambiato ad Amsterdam a 42,12 euro al Mwh (+2,69%).