Erg sottolinea l’importanza del repowering degli impianti eolici, chiede una semplificazione burocratica nel settore e di eliminare la penalizzazione in vigore nelle aste del decreto ministeriale Fer X per gli impianti che non hanno diritto allo “Spalma-incentivi”del 201.
Secondo quanto riporta l’agenzia Dire, Luca Bragoli, chief Regulatory & Public Affairs Officer di Erg, in audizione alla commissione Ambiente del Senato nell’ambito dell’esame del dl Ambiente, il dl 153/2024 Tutela ambientale, ha dichiarato: «Il repowering, inteso come intervento tecnologico di ammodernamento degli impianti eolici esistenti, ha un forte interesse dal punto di vista ambientale, permette di triplicare produzione rinnovabile risparmiando suolo, evitando occupazione addizionale, un aspetto importante. Un recente studio 2023 della società di consulenza Elemens dimostra come il potenziale del repowering eolico in Italia sia capace di permettere l’installazione di metà della potenza dell’eolico onshore prevista 2030, oltre 7 GigaWatt potenziali da mettere a terra». Lo ha detto,
Mauro Anticoli, del legislativo di Erg, ha avvertito che l’obbligo di presentare i titoli di disponibilità delle superfici in sede di istanza di Via per le rinnovabili «rischia di introdurre un sensibile aggravio per tutte attività sviluppo tipologie di impianti. In linea con le direttive europee Red 2 e Red 3, che prevedono come le norme delle autorizzazioni siano il più possibile oggettive, trasparenti e proporzionate, senza discriminazioni legate a singole tipologie». Ciò detto, ha aggiunto, «proponiamo che il proponente dell’opera non sia obbligato a presentare al momento dell’istanza di Via la disponibilità dei titoli delle superficie almeno per le opere interessate dalla connessione e per queste possa chiedere dichiarazione pubblica utilità e il vincolo per l’esproprio. Ottenere titoli durante istanza di Via è decisamente complesso, perché potrebbero emergere significativi spostamenti di turbine e delle opere necessarie per realizzare il progetto. Andrebbe riperimetrata la previsione sulla realizzazione dell’impianto in sé ma non per le opere di connessione necessarie per il progetto».
Secondo Giuseppe Cosentino, responsabile Local Public Affairs ErgG, «Oltre a snellire le procedure è necessario fare in modo che questi progetti possano avere una stabilizzazione dei ricavi. Auspichiamo che il governo emetta prima possibile il decreto Fer X con aste competitive, il miglioramento che pensiamo di suggerire è di inserire una modifica normativa che consenta di eliminare la penalizzazione in vigore nelle aste del decreto ministeriale Fer X che prevedono per gli impianti che non hanno diritto allo “Spalma-incentivi”del 2013 una penalizzazione in vigore del 5% sulle tariffe aggiudicate. Sarebbe auspicabile che tale penalizzazione fosse eliminata per accoppiare una migliore incentivazione degli interventi che permettono un contributo alla crescita verso obiettivi 2030 senza occupare nuovo suolo, anche perché solo in Italia abbiamo questa penalizzazione»