Monitorare le acque reflue e superficiali per individuare la presenza di antibiotici, microrganismi resistenti e geni di resistenza, per poter accrescere le conoscenze sulla loro diffusione e sensibilizzare sull’uso incontrollato degli antibiotici.
L’attività in Liguria è svolta da Arpal e rientra fra gli obiettivi prioritari del Piano nazionale sul contrasto all’antibiotico-resistenza dei prossimi 5 anni emanato dal ministero della Salute e recepito a livello regionale a dicembre 2023.
Arpa Liguria monitora il territorio con la ricerca e la successiva identificazione delle specie microbiche antibiotico resistenti presenti nell’ambiente: i batteri resistenti, metaboliti di antibiotici e residui di medicinali finiscono anche nelle acque reflue urbane e negli impianti di depurazione delle acque.
Grazie anche al nuovo laboratorio di biologia molecolare, avviato dal 2020 in piena pandemia, l’agenzia ligure è in grado di svolgere anche sequenziamenti genici, come richiesto dall’Istituto superiore di Sanità e in collaborazione con l’Università di Genova ha attivato anche dottorati di ricerca presso i laboratori Arpal per la messa a punto del metodo che sarà esteso a livello nazionale, al momento ancora in forma sperimentale.
Dal 2025 il protocollo di sorveglianza dovrà entrare a pieno regime e Arpa Liguria partirà con la sorveglianza sistematica dei principali depuratori per valutare la prevalenza dell’antibiotico resistenza nell’ambiente in associazione alla sorveglianza ospedaliera e nelle strutture sanitarie della Liguria.
Anche nel periodo del Covid l’apporto metodologico del laboratorio di biologia molecolare di Arpa Liguria per la messa a punto del protocollo sulla ricerca del virus nei depuratori regionali è stato fondamentale per l’adozione a livello nazionale del protocollo ufficiale di sorveglianza ambientale virale.
Arpa Liguria e la regione, inoltre, grazie al suddetto laboratorio, sono entrati da due anni ufficialmente a far parte nella rete di sorveglianza ambientale mondiale dell’Oms sulla circolazione del poliovirus nei reflui. I controlli avvengono due volte al mese sui tre principali depuratori della Liguria con lo scopo di individuare una presenza rilevante o meno di poliovirus.