L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato e messo a confronto l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle grandi città italiane tra il 2012 e il 2022.
Il grafico illustra i differenti trend ed evidenzia in giallo i valori massimi e in rosso i valori minimi toccati nel periodo considerato.
Tra tutte le città prese in esame Genova è quella che ha sofferto di più: il suo patrimonio immobiliare è diminuito del 49,1% soprattutto a causa della vetustà degli immobili.
Segue Torino che perde il 26% dopo aver toccato il minimo nel 2020, l’anno della pandemia, con -29,7%. Nello stesso anno toccano il valore minimo anche gli immobili di Roma che dal 2012 perdono il 24,6% e quelli di Palermo che riducono il loro valore del 21,4%. Tutte e tre le città rivedranno crescere i prezzi nel primo semestre del 2021.
Dalla parte opposta balza all’occhio Milano i cui immobili nel periodo considerato hanno guadagnato il 28,1%, unica città del panorama italiano con questo andamento. Il capoluogo lombardo tocca il suo minimo nel 2016 quando perde il 13,6%. Il 2016 è l’anno in cui i prezzi si stabilizzano. L’anno successivo riparte la crescita che neanche la pandemia ha fermato.
A tallonare Milano c’è Bologna, l’altro capoluogo che negli ultimi anni ha registrato una corsa al rialzo. Infatti, il picco minimo si raggiunge nel 2015 (80,2) dopo i prezzi crescono con un tasso di oltre il 10% nel 2018 anno record per il capoluogo emiliano con un mercato trascinato soprattutto da acquisto per investimento. Nell’arco temporale considerato le case di Bologna guadagnano il 15,5%. Al terzo posto di questo ipotetico podio immobiliare si piazza Firenze i cui immobili in 10 anni restano sostanzialmente stabili dopo il minimo registrato nel 2014 e nel 2015.