I primi 9 mesi di Gismondi 1754 si chiudono con un fatturato gestionale consolidato di quasi 3,5 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
La storica società genovese che produce gioielli di altissima gamma, quotata al mercato Aim di Borsa Italiana, rende noto su base volontaria i risultati consolidati gestionali delle vendite del terzo trimestre 2020 (dati non soggetti a revisione contabile), suddivisi per area geografica e tipologia di canale di vendita.
Al 30 settembre 2020, Gismondi 1754 ha riportato un fatturato gestionale consolidato totale pari a 3.468 migliaia di euro, in crescita del 7%, rispetto ai 3.250 migliaia di euro registrati nei primi 9 mesi del 2019.
Il terzo trimestre 2020 è cresciuto del 9% rispetto al terzo trimestre 2019, a tale incremento hanno contribuito tre risultati che spiccano in particolar modo: il canale wholesales a livello europeo, che ha registrato una crescita del 239% per ricavi pari a 83.304 euro, il negozio di S. Moritz, che ha avuto un +141% di vendite corrispondenti a euro 119.672 , e le special sales, costante punto di forza ed elemento distintivo dell’offerta di Gismondi 1754, che nei primi nove mesi del 2020 hanno segnato un +32% con ricavi pari a euro 1.857 migliaia.
Analizzando i ricavi per aree geografiche, al 30 settembre 2020 l’incidenza sul fatturato consolidato gestionale è crescente in modo trasversale rispetto a tutti i mercati in cui Gismondi 1754 opera, con particolare menzione per il mercato statunitense (pari al 43% del fatturato) e il mercato italiano (pari al 14% dei ricavi). Usa ed Europa si confermano le aree che incidono maggiormente sul fatturato del gruppo, ma si stanno progressivamente affermando anche il mercato russo e il Middle East, entrambi con un’incidenza del 7%. Il resto dei Paesi vale complessivamente il 10% del fatturato consolidato.
Rispetto ai dati di fatturato per canale di vendita, spicca ancora la voce “Special Sales”, ovvero la vendita di gioielli “su misura” fortemente votata al “tailor-made” che, in una fase storica complessa economicamente a causa della pandemia del Coronavirus, testimonia il forte legame tra il brand e la propria clientela. Una spiccata fidelizzazione dei propri clienti che si denota con l’acquisto dei gioielli anche a distanza e attraverso il canale e-commerce della società che, lanciato pochi mesi fa, include tutte le collezioni sul mercato.
Nel complesso, comunque, tutti i canali di vendita tengono, a testimonianza di una riconoscibilità del valore dei prodotti sempre più consolidata che ha consentito a Gismondi 1754 non solo di assorbire le difficoltà del canale retail (i negozi di Milano e Portofino in particolare), nei momenti di lockdown, ma di mettere a segno una crescita del fatturato di periodo.
Per Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754: «Siamo davvero molto soddisfatti perché
questi risultati si inseriscono in un contesto di mercato molto difficile globalmente e in un comparto, quello del lusso, che complessivamente sta registrando perdite diffuse. Gismondi 1754 cresce in controtendenza e per questo motivo il valore del +7% dei primi 9 mesi del 2020 acquista un valore ancor più rilevante perché, al di là dell’aspetto economico, la Società oggi ha una sua riconoscibilità che ci consente di mantenere i nostri standard senza venir meno ai nostri principi caratterizzanti, sia nella realizzazione artigianale delle nostre collezioni, sia nel rapporto fortemente fidelizzato con i nostri clienti, che va al di là della vendita di un gioiello».
Nella presentazione dei dati, la società tiene sempre a ricordare che gli effetti economici causati dalla pandemia in essere al momento sono sempre in evoluzione e quindi quanto sopra esposto rappresenta la situazione al 30 settembre 2020. Per fornire al mercato un’informazione costante e progressiva sull’andamento della gestione, la società comunicherà senza indugio gli impatti economici e finanziari derivanti dall’evolversi dell’emergenza COVID-19 sulle proprie attività nel rispetto di quanto previsto dal
Regolamento UE 569/2014 (MAR).