Hanno chiuso in forte ribasso le Borse europee, depresse dalla Fed che ha annunciato un rallentamento nei tagli dei tassi, ridotti a due per il 2025, mentre Wall Street dopo le forti perdite della vigilia si è ripresa con la conferma dello stato di salute dell’economia Usa, testimoniata dalla crescita del pil superiore alle attese (+3,1% nel terzo trimestre 2024 rispetto al +2,9% previsto e al +3% dei tre mesi precedenti). Inoltre il mercato del lavoro la settimana scorsa ha registrato un calo delle richieste di sussidi di disoccupazione (-22.000 a 220.000 contro le 230.000 stimate). Milano segna -1,78%, Madrid -1,53%, Parigi -1,22%, Francoforte -1,35%, Londra -1,14%. Spread Btp/Bund sui 117 punti (variazione +0,99%, rendimento Btp 10 anni +3,47%, rendimento Bund 10 anni +2,30%).
A Piazza Affari crolla Telecom (-7,86%), seguita da St (-6,27%), penalizzata dal calo dei tecnologici innescato anche dal tonfo di Micron a Wall Street (-18% sul Nasdaq) dopo l’outlook deludente per il secondo trimestre fiscale. In forte calo anche Interpump (-4,79%) e Nexi (-3,55%). In controtendenza solo Saipem(+3,44%), in scia alla notizia di un nuovo contratto offshore in Nigeria da 900 milioni di dollari, e Campari (+1,06%).
In calo il greggio, con il Wti febbraio a 69,5 dollari al barile (-1,6%) e il Brent di pari scadenza a 72,8 dollari (-1,5%). Gas in rialzo del 5% a 43 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
Sul valutario, l’euro scende a 1,0377 dollari (da 1,0392 in avvio e 1,049 alla vigilia).Si indebolisce anche lo yen dopo la decisione della BoJ di lasciare i tassi invariati: il cross euro/yen è a 163,6 (da 162,7 e 161,5 ieri) e il dollaro/yen a 157,757 (da 156,533).