«Quella di oggi è un’altra, fondamentale tappa per lo sviluppo del nostro Paese e delle Regioni. Dopo l’ok in Senato, l’approvazione da parte della Camera al disegno di legge sull’Autonomia differenziata porta avanti un percorso in cui Regione Liguria ha creduto fin dall’inizio, in cui continua a credere fermamente e che è destinata ad avere un grande impatto positivo».
Così il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana dopo l’approvazione alla Camera del disegno di legge sull’autonomia differenziata.
«La Liguria – prosegue Piana – è una delle prime regioni ad aver fatto richiesta di adesione infatti si tratta di una riforma che permetterà all’Italia, e alla nostra regione, di continuare a crescere e a svilupparsi, grazie alla possibilità per ogni realtà di valorizzare le proprie specificità, puntando su un modello di sviluppo efficiente e solido».
Il capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi replica: «Si manda l’unità del Paese a brandelli e le regioni l’una contro l’altra. Nella “secessione indifferenziata” approvata a colpi di maggioranza stanotte dalla destra in Parlamento, si consegna ogni Regione al proprio destino: chi ce la fa, bene; chi non ce la fa s’arrangi. Ha poco da esultare il leghista Piana. Esulta perché leghista, non per il destino della Regione che provvisoriamente guida. Perché, oltre che per il Paese, l’autonomia differenziata avrà pesanti ricadute anche sulla Liguria. Facciamo un esempio: la Liguria ha già ora il peggior servizio sanitario del nord Italia, con 200 milioni di euro di buco accumulati solo nei primi tre mesi del 2024. Ogni anno vede andare via pazienti e operatori sanitari verso altre regioni, che ora potrebbero offrire migliori condizioni anche contrattuali a medici e infermieri. Con la riforma la nostra sanità pubblica sarà sempre più fragile e i cittadini costretti a pagare o a curarsi altrove. In una regione dove cresce la povertà assoluta e crescono le disuguaglianze. Vale per la sanità, per l’ambiente – in una regione fragile come la nostra – o per l’energia, siamo ultimi in Italia per produzione da fonti rinnovabili. Nella secessione dei ricchi, la Liguria si trova dall’altra parte, di chi ha bisogno di risorse, perché da sola non ce la fa, a partire dal diritto alla salute. Se salta la solidarietà e l’unità nazionale, salta il Paese, e la destra vuole portarci a un paese sempre più disuguale e ingiusto. Una situazione inaccettabile contro la quale daremo battaglia in tutte le sedi».