Chiusura negativa per la Borsa di Milano con il Ftse Mib a -0,67% (30.121 punti), l’All-Share a -0,62% (32.091 punti) e, unico indice positivo, il Ftse Italia Growth a +0,10% (8.024 punti). Nel listino principale l’unica a chiudere con un rialzo sopra l’1% è Finecobank (+1,55%), mentre vanno giù Saipem (-4,14%), Banco Bpm (-3,94%) e Bper Banca (-2,73%).
Seduta fiacca per le Borse europee. Londra chiude quasi invariata (-0,02%), Parigi cede lo 0,16% e Francoforte lo 0,16%. Le preoccupazioni per la debolezza economica pesano in particolare sul retail mentre le banche sono al centro delle prese di profitto sulle attese per un prossimo taglio dei tassi.
Petrolio in timida risalita: il future gennaio sul Wti sale dello 0,5% a 69,69 dollari al barile, mentre la consegna febbraio per il Brent segna +0,2% a 74,4 dollari. In rialzo dell’1% a 39,7 euro al megawattora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
Sul mercato valutario, è stato protagonista lo yen poiché, come riferisce Radiocor, prende piede l’ipotesi di una mossa restrittiva da parte della Banca del Giappone in politica monetaria nel meeting della seconda parte di dicembre. Il rapporto tra euro e yen scende a 155,46 da 158,86. L’euro-dollaro è stabile a 1,07858 (da 1,0787).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco ha terminato a 174 punti base (+0,53%). Il rendimento è a +3,94%.