Hanno chiuso la settimana in rosso le borse europee, ancora intimorite dall’inflazione negli Usa e alle prese con gli sconvolgimenti in atto nel Medio Oriente. Non sono stati sufficienti a rassicurare i mercti le trimestrali di alcuni colossi finanziari che hanno battuto le previsioni degli analisti (JPMorgan, Citigroup, Wells Fargo e BlackRock hanno registrato crescita di utili e ricavi). Milano segna -0,90%, Londra -0,59%, Madrid -1,1%, Parigi -1,42%, Francoforte -1,55%. Spread Btp/Bund sui 203 punti (variazione +3,12%, rendimento Btp 10 anni +4,76%, rendimento Bund 10 anni +2,73%).
A Piazza Affari si sono distinti i titoli oil (Tenaris +2,57%, Eni +1,32% e Saipem +1,83%) con l’aumento dei prezzi del petrolio a causa della guerra in Israele e delle nuove sanzioni sull’export imposte dagli Stati Uniti alla Russia (+4,39% il Wti novembre a 86,55 dollari al barile, +4,2% il Brent dicembre a 89,62 dollari). In coda Prysmian (-5%).
Il prezzo del gas naturale ad Amsterdam dopo aver cambiato più volte direzione sul finale è del 4,07% a 55,16 euro.
L’euro scende sotto quota 1,05 a 1,0499 dollari (da 1,0619 alla chiusura precedente).