Con 18 voti a favore e 8 contrari il Consiglio regionale della Liguria ha approvato l’istituzione dell’Agenzia regionale ligure per i rifiuti – Arlir.
L’Agenzia regionale sarà sottoposta all’indirizzo e al controllo della Giunta. Tra i compiti: dovrà affidare la realizzazione e la gestione degli impianti dei rifiuti urbani previsti dalla pianificazione di settore, applicare il regime di regolazione dei servizi territoriali e degli impianti nel rispetto del sistema definito dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera).
La legge assicura la continuità con la governance esercitata dal comitato d’ambito (in cui sono rappresentati Regione, Città metropolitana e Province), che ha operato dal 2015, ed è confermato l’affidamento a Province e Città metropolitana dei servizi territoriali.
Sono, inoltre, istituite le assemblee locali, composte dai sindaci delle aree territoriali indicate dai piani di livello provinciale/metropolitano; le assemblee si esprimeranno con parere vincolante sulla forma di affidamento del servizio e sulle modalità di erogazione del servizio per il territorio di competenza, approveranno, di concerto con gli enti competenti, le modalità del controllo operativo tecnico e gestionale, svolto dai Comuni; esprimeranno un parere sul programma degli interventi elaborato da Arlir e sulle ulteriori questioni sottoposte dal Comitato d’ambito. Le assemblee, fra l’altro, potranno definire le modalità di coordinamento con le eventuali preesistenti forme di cooperazione concordate tra i Comuni.
Il disegno di legge prevede che le funzioni di regolazione economica introdotte da Arera, si svolgano in modo separato da quelle di gestione ed erogazione dei servizi. I costi di funzionamento dell’Agenzia saranno a carico di una parte della componente della tariffa del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani riscossa dai Comuni con la tari e riversata, da parte di Province e Città metropolitana, direttamente all’Agenzia. Non sono previsti, dunque, maggiori oneri per i Comuni.
Per il 2023 e 2024 è previsto un supporto finanziario a carico del bilancio regionale di 962 mila 230 (215.258 nel 2023 e 746.972 nel 2024) per coprire i costi di investimento e di gestione per l’avvio delle attività di Arlir.
L’Agenzia sarà costituita il 1 luglio 2023 con la nomina di un commissario designato dal presidente della Regione ed entro il 1° gennaio 2024 la Giunta avvierà le procedure per la nomina del direttore.
Il personale di Arlir è stimato in dieci unità, compreso il direttore, e verrà acquisito in parte da Province /Città metropolitana e in parte tramite concorsi.
«Il passaggio di ieri in consiglio regionale – commentano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone – è particolarmente importante, e permette di dare concretezza a questo nuovo strumento, essenziale all’interno del vasto programma che mira a dare risposte a lungo termine sul tema dell’economia circolare legata alla gestione del ciclo dei rifiuti, elemento fondamentale per il futuro della nostra regione. L’Agenzia è il braccio operativo che darà concretezza all’ambizioso piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel luglio scorso: l’obiettivo è la chiusura del ciclo, per rendere la Liguria autosufficiente e arrivare, in prospettiva, a una riduzione della tari a carico dei cittadini».
«La nuova agenzia regionale rappresenta un’evoluzione del sistema di governo della gestione integrata dei rifiuti urbani e delle funzioni di Autorità d’ambito territoriale ricoperte da Regione – precisano Toti e Giampedrone – La sua funzione primaria è quella di garantire la realizzazione degli impianti previsti dalla pianificazione di settore per la chiusura del ciclo. L’Arlir coordinerà tutte le procedure necessarie e si occuperà anche della gestione del sistema di regolazione tariffaria e del controllo sui costi previsto dall’Autorità nazionale Arera».
«Prosegue così l’impegno di Regione Liguria in questo campo – concludono Toti e Giampedrone -, in un percorso virtuoso avviato con la riforma del sistema del 2015, che ha consentito di passare dal 38,63% di raccolta differenziata a livello regionale del 2015 al 55,70% del 2021, con oltre 130 Comuni liguri che, sempre nel 2021, hanno superato il 65% di raccolta differenziata, contro i 32 del 2015».