Torna Slow Fish al Porto Antico di Genova, dal 9 al 12 maggio, e un centinaio di delegati provenienti da tutto il mondo cerca ospitalità. Molti genovesi, ormai da anni, aspettano Slow Fish per ospitare i pescatori, cuochi, ricercatori e attivisti da Marocco, Turchia, Giappone, Spagna, Colombia, Francia, Tunisia e altri Paesi e condividere il loro bagaglio di esperienze. Amicizie che si rinsaldano, contatti che si ritrovano e nuove mani che si stringono.
«Anche quest’anno, in vista di Slow Fish – dice Marco Mattis, referente del progetto ospitalità di Slow Food – chiediamo ai genovesi di rinnovare la loro generosità e lo spirito di accoglienza che li contraddistingue, manifestando l’interesse ad aprire le porte di casa loro. Vi assicuriamo che saranno momenti indimenticabili».
Tra i delegati attesi a Genova, Fatima Atnane e Latifah Dibe, originarie di Aglou, un piccolo villaggio di mare nel sud-est del Marocco. Qui, insieme a una ventina di pescatori artigianali e nove cuochi, hanno deciso di mobilitarsi per far conoscere la ricchezza di questi mari e sensibilizzare sull’importanza delle pratiche di pesca tradizionali, rispettose del mare e del lavoro delle comunità locali. Dal 2012 questi protagonisti del mare hanno unito le forze per creare un’associazione e organizzare un festival dei molluschi e della pesca artigianale, occasione annuale per unire buona cucina, convivialità e momenti di approfondimento sui problemi del mare e della pesca sconsiderata.
Per ospitare un delegato è sufficiente compilare questo form e dare la propria disponibilità. Per maggiori informazioni scrivere a ospitalita@slowfood.it o telefonare al 342 1608043.
Slow Fish è organizzata da Slow Food e Regione Liguria in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, e grazie all’intesa con il Comune di Genova e la Camera di Commercio di Genova.