Nel 2014 la Liguria ha pesato sul bilancio statale (al netto degli interessi sui titoli di Stato) 5,58 miliardi di euro, su un totale di 219,5 miliardi, il 2,5% circa rispetto alla somma delle Regioni.
In percentuale la spesa rapportata al pil, per quanto riguarda la Liguria è l’11,62%, un dato inferiore alla media italiana, che vede le Regioni del Sud e del Centro ai primi posti insieme alle Province di Trento e Bolzano. La spesa finale per abitante al netto degli interessi è di 3.519 euro. È quanto emerge dal corposo documento sulla spesa statale regionalizzata fornito dal Mef, il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Si tratta di una ricerca condotta dal Dipartimento della ragioneria generale dello Stato sulla distribuzione geografica delle risorse erogate, nel 2014, dal bilancio dello Stato e da Fondi alimentati con risorse nazionali e comunitarie.
La Liguria è settima (partendo dalla minor spesa) in valore assoluto; nona, di poco inferiore alla media italiana, per quanto riguarda la spesa per abitante e sesta, sempre in ordine crescente, per la percentuale del pil dopo Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana.
Analizzando la spesa corrente per categoria economica (è composta da stipendi del personale della P.A., spese per beni e servizi, pensioni e altre prestazioni sociali), su un totale di 5,54 miliardi di euro, 2,9 riguardano i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche, 1,3 miliardi sono per i redditi da lavoro dipendente, seguono gli interessi passivi e i redditi da capitale con 787 milioni, i consumi intermedi (195 mln) e le imposte sulla produzione (122 mln).
Entrando nel dettaglio dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, 177 milioni sono per le amministrazioni centrali, 2,7 miliardi per quelle locali: Regione 2,093 miliardi, Comuni e Province 393 milioni, enti produttori di servizi sanitari 33 milioni, enti produttori di servizi economici e associazioni culturali 198 milioni. Gli enti di previdenza incidono sulla spesa corrente per 2,8 milioni. In percentuale la Liguria “incide” per il 2,33% sul totale della spesa regionalizzata corrente in Italia, poco più delle Marche (2%), molto meno del Friuli Venezia Giulia (3,61%) per restare nell’ambito di Regioni con popolazione che si aggira intorno a 1,5 milioni. Il dato sale al 2,48% per i soli trasferimenti ad amministrazioni pubbliche. Il calcolo per abitante è 1.827 euro, ben oltre Regioni come la Lombardia (1.254) o il Piemonte (1.577).
La spesa in conto capitale (cioè per gli investimenti e l’acquisizione di partecipazioni e azioni) ammonta a 588,8 milioni sui 21 miliardi nazionali, di cui 250 milioni per i contributi agli investimenti, 143 per contributi agli investimenti alle imprese, 77 per acquisizioni di attività finanziarie, 47 per investimenti fissi lordi.
Prendendo sempre come riferimento Marche e Friuli, in questo caso la Liguria è il quintuplo della prima e il doppio della seconda.
Entrando nel dettaglio di quei 250 milioni di contributi agli investimenti, 103 sono per le amministrazioni centrali, 147 per quelle locali (di cui 66 alla Regione, 27 a Comuni e Province), 52 a enti produttori di servizi economici e associazioni culturali, 657 mila a enti produttori di servizi sanitari.
In percentuale la Liguria vale il 2,78% del totale della spesa in conto capitale italiana, spicca la percentuale di 5,31% di contributi agli investimenti e il 4,41% di contributi agli investimenti alle imprese, più alte rispetto a tante altre Regioni. La percentuale di contributo per investimenti a famiglie e istituzioni sociali è invece il 2,33% sul totale italiano.
Il dato per abitante sul totale italiano è di 5,31 euro, 158 per quanto riguarda i contributi agli investimenti, uno dei dati più alti nelle Regioni (dopo Abruzzo, Calabria e Valle D’Aosta).
Interessanti i dati divisi per missioni e programmi, che consentono di individuare la finalità di ogni titolo di spesa emesso e quindi di ogni pagamento operato dallo Stato: per la Liguria il totale è 6,1 miliardi sui 258 nazionali (2,37%). Tra le varie voci quella dedicata alla competitività e allo sviluppo delle imprese è di 18 milioni, il 2% del totale (ben sopra le regioni “piccole”, più o meno come la Toscana, ma non paragonabile ai 346 milioni del Lazio o ai 156 milioni della Lombardia); 356 i milioni (il 2,6%) spesi per difesa e sicurezza del territorio; guida la classifica il Lazio con 3,5 miliardi, poi Puglia, Sicilia e Campania con oltre un milione ciascuna.
472 i milioni (4,99%) per il diritto alla mobilità, 111 (3,71%) per infrastrutture pubbliche e logistica. Terzo posto (in ordine decrescente) per la spesa su ricerca e innovazione con 124 milioni (11,58%). Il debito pubblico per la Liguria è di 769 milioni, l’1,62% del totale. Qui il pdf con tutti i dettagli.
La percentuale del fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (risorse nazionali ed europee) è per la Liguria solo l’1,49% del totale, al primo posto il Lazio con il 26,57%, poi Campania e Sicilia con rispettivamente il 14,83% e l’11,97%. Separando le risorse nazionali e quelle europee il dato è di 2,26% e 0,98%. Rispetto al totale si tratta di 73 euro per abitante.
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