Sono tanti e sono in crescita, anche in Liguria. Parliamo dei rifiuti speciali, cioè quei rifiuti generati dalle attività produttive, commerciali e di servizio. Materia oggetto dell’ultimo rapporto dell’Ispra (edizione 2018, i dati sono relativi al 2016 sulla base delle dichiarazioni presentate nel 2017).
In Italia, dopo gli anni della crisi economica, continua ad aumentare la produzione di questo genere di rifiuti. Una produzione che nel 2016 è cresciuta del 2% rispetto all’anno precedente e ha raggiunto i 135 milioni di tonnellate; rispetto al 2014 l’aumento è stato del 4,5%.
Il settore delle costruzioni e demolizioni costituisce uno dei flussi più importanti in termini quantitativi: con oltre 54,8 milioni di tonnellate, rappresenta il 40,6% dei rifiuti speciali. La Lombardia si conferma la regione che produce più rifiuti speciali, pari al 21,8% del totale nazionale nel 2016. Hanno raggiunto le 352 mila tonnellate i rifiuti contenenti amianto prodotte in Italia nel 2016, per il 93,5% da materiali da costruzione. La forma di smaltimento prevalente per quest’ultima tipologia di rifiuti pericolosi rimane la discarica (85,5% del totale gestito). Un quantitativo rilevante (circa 118 mila tonnellate) viene esportato in Germania.
In questo quadro la Liguria rappresenta l’1,7% del totale nazionale di rifiuti speciali (quintultimo posto in Italia): nel 2016, la produzione regionale si attesta a circa 2,3 milioni di tonnellate (erano 2,106 nel 2015), per il 90% (oltre 2 milioni di tonnellate) costituito da rifiuti non pericolosi, e per il restante 10% (226 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. Percentuale anch’essa aumentata rispetto al 2015, quando era pari all’8%.
Così come avviene a livello nazionale, le principali tipologie di rifiuti prodotte in Liguria sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (48,2% della produzione regionale totale, poco più di un milione di tonnellate) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (24,5%, circa 570,4 mila tonnellate). 154.689 tonnellate di Rs provengono dalla fornitura di energia elettrica e gas, mentre l’industria alimentare ligure ne produce circa 65,3 mila tonnellate.
La gestione
I rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia nel 2016 ammontano a circa 141,3 milioni di tonnellate, di cui 132 milioni di tonnellate (93,% del totale gestito) sono rifiuti non pericolosi e i restanti 9,3 milioni di tonnellate (7%) sono pericolosi. Il totale gestito è comprensivo dei rifiuti rimasti in stoccaggio negli impianti e nei produttori al 31 dicembre 2016, pari a 15,3 milioni di tonnellate. Secondo il rapporto dell’Ispra, l’Italia del riciclo è molto attiva: il nostro Paese è tra le prime posizioni in Europa per il riciclo dei rifiuti speciali, che nel 2016 raggiunge il 65%. La buona performance italiana sul fronte del riciclo si conferma nei dati di gestione dei rifiuti non pericolosi, dove la principale attività è il recupero di materia (89,4 milioni di tonnellate).
L’esportazione dei rifiuti
Nel 2016 la quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero, pressoché stabile rispetto al 2015, è pari a 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,1 milioni di tonnellate sono non pericolosi e 1 milione di tonnellate sono pericolosi. Sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi, per la maggior parte metallici, aumentano dello 0,9% e provengono soprattutto da Germania, Austria e Ungheria.
Nella nostra regione i rifiuti speciali esportati sono pari a circa 23 mila tonnellate, di cui 22 mila rifiuti non pericolosi e 534 tonnellate pericolosi. L’importazione di rifiuti speciali dall’estero è di circa 678 mila tonnellate, costituiti quasi nella totalità da rifiuti non pericolosi (40 tonnellate di pericolosi).
Per quello che riguarda la Liguria, nel 2016 la gestione dei rifiuti speciali interessa circa 2,98 milioni di tonnellate, di cui 2,75 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e circa 235,7 mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Un valore in calo rispetto al 2015 (3,1 milioni).
Anche a livello regionale, il recupero di materia è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposti oltre 1,7 milioni di tonnellate e rappresenta il 57,4% del totale gestito. Il recupero di sostanze inorganiche concorre per il 71,7% al recupero totale di materia. L’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia è pari a circa 96 mila tonnellate (3,2% del totale gestito).
Complessivamente sono avviati a operazioni di smaltimento circa 830 mila tonnellate di rifiuti speciali (27,8% del totale): 477 mila tonnellate (16% del totale gestito) sono smaltite in discarica, 352 mila tonnellate (11,8% del totale gestito) sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ri-condizionamento preliminare).
La messa in riserva a fine anno prima dell’avvio alle operazioni di recupero, ammonta a oltre 309 mila tonnellate (10,4% del totale gestito), il deposito preliminare prima dello smaltimento interessa circa 37 mila tonnellate (1,2% del totale gestito).
Il dettaglio provinciale della gestione dei Rs
Nel 2016 circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono passate per gli impianti di gestione liguri (si tratta di impianti di recupero di materia, impianti che effettuano operazioni di autodemolizione/rottamazione e frantumazione di veicoli fuori uso o impianti di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). In particolare, 642.502 nel savonese (46 impianti totali), di cui solo poco più di 7 mila tonnellate di pericolosi, 281.508 alla Spezia (13 impianti), 267.893 in provincia di Genova (93 impianti), di cui 105.457 pericolosi e 18.941 a Imperia (18 impianti).
Il recupero di materia dei rifiuti speciali nelle attività produttive è svolto invece prevalentemente a Genova e provincia: 145.975 tonnellate (14 impianti). Segue lo spezzino con 59.846 tonnellate e 6 impianti. 41.730 tonnellate a Savona (8 impianti) e 517 a Imperia.
Il recupero dei rifiuti speciali in impianti di compostaggio e digestione anaerobica interessa 4.501 tonnellate di materia in Liguria: 3.121 a Savona e provincia, 1.061 a Imperia e 319 a Genova. Gli impianti in totale sono 4, di cui 2 nel savonese.
Per quello che riguarda il recupero di energia dei rifiuti speciali nelle attività produttive, le tonnellate interessate in Liguria sono 185.048, così ripartite tra le province: 127.258 nel savonese (3 impianti, uno a Magliolo e due a Vado Ligure), 52.456 a Genova (1 impianto), 3.791 alla Spezia e 1.543 a Imperia (anche in questo caso 1 impianto in ciascuna città).
Gli impianti di trattamento chimico-fisico biologico sono in totale 20 in Liguria e gestiscono complessivamente 303.856 tonnellate di Rs, di cui 109.381 pericolosi. 114.283 a Savona (3 impianti), 111.803 a Genova (11 impianti), 76.840 nello spezzino (5 impianti), e infine 930 tonnellate nell’imperiese (1 impianto).
Per le discariche passano 477.492 tonnellate di rifiuti speciali, di cui 344.171 nel savonese, 109.473 a Imperia, 21.326 a Genova (nel 2016 la discarica di Scarpino è ancora chiusa) e 2.522 alla Spezia. Rispetto alla media del centro-nord, la Liguria registra uno dei valori più bassi.

Infine, sono 83.720 le tonnellate di materia gestite negli impianti di stoccaggio dei rifiuti speciali: 39.336 a Genova, 21.072 nello spezzino, 13.896 nel savonese e 9.416 a Imperia.