Ok dalla Regione Liguria all’innalzamento a 20 mila euro del reddito Isee per le famiglie mononucleari, per poter accedere agli alloggi popolari.
Accolte anche le proposte di portare, nel rinnovo dei contratti, la deroga al limite dei 35 mila euro tra gli assegnatari di alloggi, e di riconoscere un’attività di concertazione tra Comuni e Organizzazioni sindacali per determinare l’ordine di priorità tra le categorie per le quali la legge prevede la riserva del 50% degli alloggi. In valutazione la possibilità di portare la soglia Isee per la condizione di povertà assoluta da 3 mila a 6 mila euro.
È quanto emerso dalla dalla riunione in consiglio regionale tra l’assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola e i rappresentanti dei comitati degli inquilini, che si sono incontrati per discutere sull’applicazione dei criteri relativi alla legge 10 del 2004 sull’edilizia residenziale pubblica che regolamenta l’assegnazione delle case popolari.
«Vogliamo tutelare i cittadini e dare garanzie, ma con norme chiare per tutti − dice Scajola − Ci saranno contratti con una durata, di 8 anni, che verranno rinnovati, pertanto nessuno deve sentirsi in incertezza. Gli unici contratti che non saranno rinnovati sono quelli per gli inquilini che, per 5 anni consecutivi, hanno superato le quotazioni dell’Isee che sono pertanto in una situazione economica che non prevede più che stiano in quell’alloggio. Se per un anno superano l’Isee non avviene nulla, ma per 5 anni di seguito significa che hanno raggiunto una situazione di maggior benessere e pertanto è giusto fare spazio a famiglie più bisognose. Inoltre ho dato la disponibilità a una convocazione di una seduta di commissione consiliare, per coinvolgere tutte le sensibilità e concludere questo delicato lavoro ascoltando le diverse proposte».
Nelle prossime settimane continuerà il confronto tra Regione Liguria e sindacati per arrivare, entro l’estate, all’approvazione dei criteri di applicazione della legge.